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Una pala eolica non è certo un pollo d’allevamento! Stampa E-mail

Una pala eolica non è certo un pollo d’allevamento!

testi di MICHELE GOVERNATORI / disegni di PAOLO GHELFI


Si scordino le aziende dell’energia il mondo centralizzato in cui tutti i clienti si sorbivano l’elettricità di mega-centrali lontane da loro.

Nell’era della sharing economy e delle transazioni peer to peer chi consuma un kilowattora vuole sapere tutto di lui, vuol essere il protagonista della filiera.

Sapere che viene da fonti rinnovabili è il minimo, ma non è assolutamente più abbastanza. Da quale impianto è stato generato? Sole? Vento? E dove? E se dal vento, quale vento? L’energia da scirocco, per l’utente intenditore, non è più confondibile con quella di tramontana.

Son finiti i tempi in cui il contatore deglutiva tutto. Secondo Jan Yorodowsky, consulente comportamentale dell’Università di Laasta in Islanda, l’era dell’elettricità
commodity è definitivamente scomparsa. “

Gli utenti di domani - ha spiegato Yorodowsky, collegato in
streaming a un panel dell’E-World dal suo chalet a bilancio energetico positivo - adotteranno quote di impianti e consumeranno l’energia che quegli impianti sostenibilmente sono in grado di produrre. Senza forzarli. Una pala eolica non è un pollo d’allevamento”. [...]

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