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Lo sdoppiamento di personalità dei ministri giallo-verdi è micidiale Stampa E-mail

Lo sdoppiamento di personalità
dei ministri giallo-verdi è micidiale

di GIUSEPPE GATTIVisita il profilo LinkedIn


Bisogna riconoscere al governo giallo-verde un’eccezionale capacità autolesionista, che unita ad una altrettanto elevata dose di irrazionalità genera un micidiale miscuglio esplosivo.

Una sperimentazione di queste attitudini l’avevamo già avuta nei primi mesi del nuovo esecutivo, quando erano bastate le parole, anche senza concrete misure, a far esplodere lo spread a quota 300. Poi sono venute le misure e, senza considerare la legge di Bilancio, mi limito a guardare le due più significative in materia di energia.

La prima è il varo simmetrico dell’ecotassa e dell’ecobonus, ovvero come dare martellate che distruggono e carezze che non servono. Tutti sappiamo quanto sia pesante il contributo all’inquinamento atmosferico di un parco circolante particolarmente vetusto come quello italiano, e il problema non è tanto legato alla CO2 quanto alle polveri sottili.
Si dovrebbe quindi favorire al massimo il rinnovo della flotta circolante, non solo di autovetture, ma in specie dei mezzi pesanti, che per oltre il 60 per cento quanto ad emissioni arrivano solo a Euro 3.

Bene, qual è la strada scelta dal Governo? Tassa (pesante) sulle auto convenzionali e incentivi (relativamente robusti) per le elettriche. Quali gli effetti di queste misure? Per le convenzionali, oggi
by definition Euro 6 che andrebbero a sostituire auto pesantemente più inquinanti, un freno alle vendite, che infatti a gennaio 2019 hanno registrato una contrazione del 7,5 per cento. Non male come botta all’automotive, che rappresenta uno dei settori portanti della manifattura italiana. E questo in uno scenario in cui era già evidente a dicembre, quando queste misure sono state assunte, che si stava entrando in recessione.

Per contro, si sono varati incentivi inutili a favore dell’auto elettrica; e dico inutili primo perché, dato il costo di queste auto, chi può permettersele non è in cerca di reddito di cittadinanza o palliativi simili, e quindi la propensione all’acquisto non è modificata dagli incentivi (che tra l’altro non sono serviti neanche in Germania) e secondo perché non ha senso spingere l’auto elettrica sin quando non ci sarà su tutto il territorio nazionale una infrastruttura di ricarica adeguata, che è il presupposto per il decollo del
full electric.

Tirando le somme: gli incentivi per lo più non saranno utilizzati, mentre è certo il freno alle nuove immatricolazioni e così al rinnovo del parco. Difficile fare meglio per mantenere alto l’inquinamento e insieme contribuire alla caduta del PIL.
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