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Mantero: “Alla scoperta del Collaborative Operations Center di Genova" Stampa E-mail




INCONTRO CON L’HUB SERVICE MANAGER SOUTHERN EUROPE, BU POWER GENERATION & WATER DI ABB









di DAVIDE CANEVARI
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Nuova Energia ha visitato l’ABB AbilityTM Collaborative Operations Center di Genova, il primo inaugurato a livello mondiale dedicato a power generation e water. Enrico Mantero Hub Service Manager Southern Europe, BU Power Generation & Water di ABB,ha fatto gli onori di casa.




















Dottor Mantero, cos’è e perché nasce un Collaborative Operations Center?
Si tratta di un centro di competenza dove operano i nostri esperti di tecnologie digitali e di processi industriali. I clienti che stanno vivendo la trasformazione digitale - utility, imprese nel settore idrico, aziende manifatturiere, flotte di veicoli elettrici, navi, porti, miniere, industrie dell’oil&gas, e molte altre ancora - trovano nei Collaborative Operations Center le più avanzate soluzioni che consentono loro di aumentare redditività e produttività grazie a migliori performance degli asset e livelli di sicurezza più elevati.
I Collaborative Operations Center utilizzano le tecnologie, i software e i service di ABB per raccogliere e analizzare in modo automatico le informazioni su impianti, processi e rischi. Attraverso queste analisi, le aree di miglioramento delle performance sono identificate, categorizzate, gestite, con la giusta priorità. In questo modo, i clienti in sito beneficiano della collaborazione degli esperti ABB da remoto presenti nei Collaborative Operations Center, ricevendo un supporto puntuale alle attività di conduzione e manutenzione degli impianti, alla gestione dei requisiti di carico, ambientali e di sicurezza informatica. Le tecnologie adottate nei Collaborative Operations Center sono oggetto di un miglioramento continuo, grazie anche alla possibilità di gestire una mole di dati e di esperienze provenienti da un numero significativo di impianti.

Ci può dare qualche dettaglio in più sui servizi erogati?
Ragionando in termini di macro-categorie, possiamo raggruppare i servizi in attività di ottimizzazione delle performance operative e di processo, di sicurezza informatica, di manutenzione predittiva, di monitoraggio dello stato di salute dei macchinari, di supporto tecnico e infine di analisi avanzata dei dati.
Ciascuna categoria, a sua volta, offre un’ampia gamma di soluzioni. Sotto la voce ottimizzazione rientrano i servizi di monitoraggio delle emissioni, l’ottimizzazione nella produzione o nei consumi di energia, l’ottimizzazione delle performance e la gestione degli allarmi. La sicurezza informatica copre tutti gli aspetti di gestione di cyber security e di safety. Nella manutenzione predittiva rientrano il controllo dello stato di salute di impianti e componenti (asset health) e il condition monitoring system. Il supporto operativo e tecnico affronta tutte le problematiche di gestione quotidiana degli asset, mentre nella categoria analytics rientrano le simulazioni di processo e le analisi e visualizzazioni avanzate dei dati dal campo.
È importante sottolineare che il Collaborative Operations Center non sostituisce le sale controllo: le affianca, le integra e le supporta.

E non si rischia, allora, una duplicazione dei costi o una ridondanza?
Certo che no. Il valore aggiunto offerto dal Collaborative Operations Center risiede nella capacità di schierare esperti di tecnologie di automazione, ma anche di tutti i processi che i software vanno a controllare o a migliorare.
Il Collaborative Operations Center vanta competenze complete sul processo termodinamico, sui processi idroelettrici, sul monitoraggio delle vibrazioni e quindi sulle pratiche manutentive legate alle condizioni dei macchinari. I tecnici che vi lavorano hanno una conoscenza approfondita dei sistemi di controllo distribuito, dei sistemi di eccitazione del generatore e di tutti i dispositivi elettrici e strumenti di processo che completano il portafoglio necessario al buon funzionamento di un impianto per la produzione di energia elettrica e per la gestione del ciclo dell’acqua.

È possibile dare un’idea dei vantaggi economici che può fornire un servizio di questo tipo?

Le esperienze maturate in tutto il mondo dai 15 Collaborative Operations Center attualmente in funzione danno risultati spesso al di sopra delle migliori attese. Nel settore power e water, che più ci riguarda direttamente come sede di Genova, l’impiego più efficiente degli asset ha permesso di estendere la vita utile degli impianti anche del 20 per cento con un taglio dei costi di manutenzione fino al 50 per cento, grazie al passaggio dall’approccio preventivo al predittivo.
Nel marino, il risparmio medio è risultato pari a 350 mila dollari per singola nave, grazie all’ottimizzazione del fuel management; così come è stata registrata una riduzione dei costi di manutenzione fino al 20 per cento. Nel mining, le tecnologie digitali hanno permesso di ridurre i fabbisogni di energia anche del 50 per cento. Tra le case history di successo dei Collaborative Operations Center figura una piattaforma petrolifera off shore nel Mare del Nord, che ha potuto registrare un significativo aumento degli indicatori di sicurezza.

Oltre alla safety, può entrare in gioco anche la security?
Avendo i Collaborative Operations Center la capacità di remotizzare il controllo di un impianto, permettono di allontanare fisicamente le persone da luoghi remoti o situazioni particolarmente pericolose, proteggendo la loro incolumità e senza che questo allontanamento possa influire sulla operatività dell’impianto stesso.
Pensiamo per esempio a un impianto situato in un’area geopolitica a rischio…

Cosa ha di speciale il sito genovese?
il primo inaugurato a livello mondiale dedicato specificamente ai settori della generazione e dell’acqua. Gli altri 14, localizzati in tutto il mondo in posizioni strategiche, si occupano essenzialmente del settore navale (flotte di navi e porti) e processi industriali.
Non dimentichiamoci che nella stessa struttura dove si trova il nostro Collaborative Operations Center - il Green Building di Genova - si lavora alle ultime generazioni di tecnologia di controllo per impianti di produzione di energia tradizionale, rinnovabile e distribuita, per le microreti, per l’industria dell’acqua e per le infrastrutture, per le smart city di domani. La sede di Genova ha anche la responsabilità della ricerca e sviluppo del sistema di controllo distribuito ABB Ability Symphony® Plus.

Quello che abbiamo visitato a inizio maggio lo considera un punto di arrivo?
Piuttosto, direi, di partenza. Quello che si vede oggi è il primo livello di espansione di un progetto più ampio. Le competenze degli esperti che lavorano nella sede di Genova sono continuamente accresciute, le tecnologie sono costantemente aggiornate, in un ciclo di miglioramento delle prestazioni. Inoltre, sono attualmente in corso di sperimentazione soluzioni 3D e in realtà virtuale per il monitoraggio dei sistemi idroelettrici e per le barriere del MOSE di Venezia.
Questa stessa struttura può essere ulteriormente ampliata e pensiamo - entro la fine del prossimo anno - di triplicare il volume di business che stiamo già seguendo al momento attuale.


© nuovaenergia | RIPRODUZIONE RISERVATA

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