di MARCELLO LAUGELLI / business director di Ketchum Italy
Pochi sanno che l’ispirazione per scrivere Frankenstein venne a Mary Shelley dal lavoro di un italiano, il fisico Giovanni Aldini. Un uomo appassionato di energia, come già il più celebre zio Luigi Galvani, e che arrivò a realizzare spettacoli nei quali, usando l’elettricità, riusciva ad ottenere movimenti inconsulti in cadaveri [...]
[...] E, in effetti, è sorprendente considerare quanto siano articolati gli aspetti di significato che implica il termine “energia” sia in senso proprio, fisico, sia in senso metaforico. Già solo se provate a cercare il termine in Wikipedia, lingua italiana, una pagina di servizio vi informa che c’è un’altra voce corrispondente: quella di un razzo sovietico omonimo lanciato la prima volta nel 1987.
Il più recente spot pubblicitario di una delle maggiori utility italiane recita che l’energia è una porta, che mette in connessione il futuro con il passato, “per conoscere, scoprire, condividere”. Trovo interessante questo uso metaforico del termine, perché mette in evidenza la molteplicità di ambiti che ormai l’energia copre ma anche l’esigenza di provare a definirla meglio.
Einstein applicava l’eleganza matematica della sua celebre formula per indicare che energia è massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato. Un perimetro ben definito, con un suo inizio e una sua fine.
Ma l’energia non è più contenibile nella lavagna di Einstein, è diventata “elettrica”, “nucleare”, “eolica”, ma anche “green”, “pulita” e così via lungo gli oltre 5 milioni di risultati video inserendola come parola chiave in Youtube. All’interno dell’Internet Movie Database (IMDb), probabilmente l’archivio più imponente di film per il cinema e la televisione, la keyword “energy” restituisce da sola quasi 300 risultati.[...]
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