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Vergani (ABB): "Non perdiamo il treno dei trasporti del futuro" Stampa E-mail











di DAVIDE CANEVARI
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Nuova Energia ha incontrato Marco Vergani, product marketing director business unit Power and EV Infrastructure, EP Division ABB Italia.















L’Italia della e-mobility è obiettivamente in ritardo rispetto alle nazioni più virtuose. Per quali ragioni, a suo avviso?
I Paesi europei più avanzati hanno raccolto la sfida della mobilità elettrica come un’opportunità di sviluppo di nuove tecnologie nel mondo dei trasporti, in abbinamento al nuovo mondo digital. Aspirando a conquistare o mantenere una leadership in questi settori, ne hanno incentivato lo sviluppo.
Ogni Paese ha messo in campo la sua ricetta. E quella norvegese, tra tutte, sembra essere la più azzeccata. Il Paese scandinavo nel mese di gennaio 2017 è stato in grado di immatricolare più auto ibride (33,8 per cento) ed elettriche (17,6 per cento) che a motore termico (48,6 per cento). È la prima volta che succede su scala mondiale.


In Italia, invece...
Di contro, sul nostro mercato interno non ci sono ancora forme di incentivazione sufficienti ad abbattere l’ostacolo del differenziale di costo tra il veicolo elettrico e quello termico.
E il piano nazionale per le infrastrutture di ricarica (PNire) lanciato nel 2012 è ancora pressoché allo stadio iniziale di sviluppo.


Eppure, gli stakeholder - Governo, enti locali, utility, associazioni di settore - sembrano concordi sulla necessità di promuovere la mobilità elettrica.
Il passaggio alla mobilità elettrica implica la trasformazione di processi e modelli di business di molti settori economici pubblici e privati, alcuni dei quali storicamente rigidi. Ciò rende le dinamiche spontanee non sufficientemente rapide, se non forzate da decise (e decisive) politiche di indirizzo.
Basti pensare a come potranno cambiare i processi di vendita dei veicoli, passando dal termico all’elettrico (settore nel quale le utility sono entrate in competizione con la tradizionale rete dei concessionari). Oppure, come il Comune di Torino abbia dovuto dotarsi di un ufficio dedicato alla mobilità elettrica, per governarne lo sviluppo nel territorio.
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© nuovaenergia | RIPRODUZIONE RISERVATA

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