Le prospettive del settore elettrico italiano |
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di VIRGINIA CANAZZA / partner REF-E
L’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili nei sistemi elettrici richiede in generale crescenti necessità di riserva e bilanciamento per la garanzia della sicurezza, spinto utilizzo e necessità di rinforzo della rete, ridotto fattore di utilizzo e alta flessibilità nel dispacciamento della capacità convenzionale esistente.
I costi per il sistema generati dalla progressiva integrazione delle rinnovabili non programmabili non dipendono solo dalle peculiarità delle tecnologie impiegate ma anche dalle specificità del sistema elettrico in cui vengono integrate.[...]
Coerentemente con quanto sta avvenendo in altri Paesi Europei, un progressivo aggiornamento del disegno del mercato elettrico italiano risulta quindi fondamentale per rendere maggiormente sostenibile l’evoluzione nel medio-lungo termine dello scenario elettrico nazionale verso un mix energetico ad alta intensità di rinnovabili.
Le principali linee di riforma che appaiono necessarie sono essenzialmente rivolte ad incrementare le risorse che forniscono la flessibilità al sistema, a garantire l’adeguatezza del sistema di trasmissione e di generazione alla copertura della domanda, ad incrementare l’efficienza e la trasparenza del mercato.
L’implementazione del quadro di riforma del mercato italiano è complessa e articolata, e inevitabilmente procederà a passi successivi prima di arrivare a una soluzione di regime compatibile col processo di armonizzazione a livello europeo, per il quale la definizione e l’implementazione dei regolamenti derivanti dai network code è tuttora in corso.
Per far fronte in modo efficiente all’incremento delle necessità di riserva di regolazione e di bilanciamento generato dalla variabilità delle fonti rinnovabili intermittenti, è necessario sfruttare pienamente la flessibilità che può essere espressa, oltre che dalle risorse convenzionali, anche dalle risorse distribuite e dalla domanda, abilitando queste ultime a fornire al gestore di rete servizi di dispacciamento e bilanciamento.
Dal punto di vista organizzativo, l’interazione diretta delle risorse di minori dimensioni con l’operatore del sistema, che si otterrebbe nel sistema attuale se i vincoli dimensionali alla partecipazione ai mercati dei servizi di dispacciamento fossero rimossi, è di fatto impraticabile o costosa a livelli proibitivi.[...]
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