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INFO@COMUNI - Cresce la raccolta dei rifiuti con la spina (+14 per cento) Stampa E-mail











28 luglio 2017 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Tra le 283 mila tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse (RAEE) nel 2016, protagonista assoluto è stato il raggruppamento dei grandi elettrodomestici con un incremento su base annua del 31 per cento. Lombardia al top per quantitativi ritirati e per numero di strutture.


Ingombranti come un vecchio televisore con tubo catodico, pesanti come una lavastoviglie o semplicemente tascabili come un telefonino o una lampada a incandescenza fulminata.
Nella grande famiglia dei rifiuti, le apparecchiature elettriche ed elettroniche rappresentano forse la tipologia più differenziata, più complessa da gestire e che più chiama in causa il senso di responsabilità del singolo cittadino. Anche perché, per molti di questi oggetti, si genera un effetto accumulo o un effetto rimando. Anche se tecnologicamente superati, non funzionanti o non più utilizzati, vengono comunque tenuti da parte, in soffitta o in cima a qualche armadio: non si sa mai... Oppure si posticipa il loro conferimento, in attesa di averne un numero sufficiente per cui valga la pena riempire il bagagliaio dell’auto e andare a un centro di raccolta.
Nonostante queste peculiarità, la filiera del ritiro e trattamento dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) presenta risultati più che incoraggianti, come conferma la lettura dell’ultimo rapporto stilato dal Centro di Coordinamento RAEE.
Nel 2016, su tutto il territorio nazionale, sono state raccolte oltre 283 mila tonnellate di rifiuti con la spina, con una crescita davvero significativa rispetto al 2015: 14 punti percentuali in più in soli dodici mesi. Il dato pro capite e pari a 4,67 chilogrammi. Curiosando nelle diverse tipologie di RAEE si scoprono dati interessanti.
Protagonista assoluto è stato il raggruppamento R2 (grandi elettrodomestici) non solo per la crescita relativa (più 31 per cento su base annua) ma anche per i volumi raccolti (90.147 tonnellate). Significativo lo sprint degli R4 (piccoli elettrodomestici) che hanno sfiorato la soglia delle 52 mila tonnellate (più 17 per cento). Altri settori in robusta crescita, l’R1 (freddo e clima) con 76.159 tonnellate raccolte (più 8 per cento) e l’R5 (sorgenti luminose) con 1.702 tonnellate (più 17 per cento) sospinto dalla crescente diffusione dei LED. L’unico comparto che non mostra incrementi rispetto al 2015 è l’R3 (monitor e TV); comunque la performance (64.183 tonnellate) è di assoluto rilievo.
La Lombardia si conferma Regione al top per quantitativi raccolti (55.641 tonnellate, più 7 per cento rispetto al 2016) e per numero di strutture di conferimento: 996. In termini di raccolta pro capite (5,56 chilogrammi) il dato è sicuramente buono, ma non eccellente. Fanno meglio, ad esempio, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino e Valle d’Aosta.
Tornando con lo sguardo sulla situazione nazionale, l’Italia nel 2016 ha raggiunto un tasso di ritorno (è il rapporto tra la media dell’immesso al consumo nel triennio precedente e i quantitativi effettivamente recuperati ) del 40,9 per cento. Siamo ancora significativamente al di sotto del target europeo, che prevede una soglia del 65 per cento entro il 2019.


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