di MASSIMO VENTURA / da Amsterdam



Dove va il mercato europeo dell’energia? Intorno a questa domanda si sono raccolti i contributi e gli interventi dello European Energy Workshop 2017, il convegno internazionale promosso dal Gruppo Axpo che si è tenuto a inizio giugno ad Amsterdam.















Di fronte a una nutrita platea di energy manager di grandi multinazionali energivore e a produttori indipendenti da fonti rinnovabili, i relatori hanno analizzato gli andamenti delle commodity e fornito interpretazioni sui fenomeni che hanno caratterizzato il recente turbolento periodo.
“Alcuni segnali possono essere individuati come tendenze, altri come situazioni contingenti” ha commentato Yves Schönenberger, responsabile dell’analisi di mercato presso Axpo Trading AG. “Tra i primi vedo la riduzione della capacità termoelettrica per l’uscita dal servizio di impianti a olio e a carbone, soprattutto in Germania. A questa contrazione farà seguito la dismissione nucleare già prevista che, nei prossimi anni, troverà solo una parziale compensazione nella capacità aggiuntiva garantita dalle nuove fonti rinnovabili. Essendo per loro natura intermittenti, non potranno garantire il carico di base”.

“Entro il 2015 - ha aggiunto Schönenberger - la maggior parte dei Paesi europei sarà infatti dipendente dall’interscambio, per poter garantire la stabilità del sistema. I prezzi non potranno poi che dipendere sempre più dalle condizioni meteorologiche e, per quanto riguarda il termoelettrico, dal prezzo del carbone, guidato dai consumi cinesi e dal gas LNG americano. Questo contesto stimolerà ancora la volatilità dei mercati, come abbiamo già visto nel corso dell’anno passato”.
Dello stesso avviso Dmitri Perekhodtsev - dello studio di consulenza Compass Lexecon Energy - che ha sottolineato l’importanza delle nuove tecnologie decentralizzate per la produzione, l’accumulo e la gestione futura della domanda.[...]

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