Italia: prezzi più “europei” entro i prossimi 15 anni
di VIRGINIA CANAZZA / REF-E
Il costo dell’energia elettrica per il consumatore finale potrà essere fortemente condizionato dal funzionamento dell’ETS. Se gli obiettivi di decarbonizzazione europea saranno perseguiti da tutti i Paesi - e Francia, Germania e Svizzera realizzeranno il loro piano di decommissioning nucleare - anche le condizioni di competitività dell’Italia potranno migliorare.
Osservando l’evoluzione decrescente del LCOE delle principali fonti rinnovabili verso le quali converge la stima del prezzo di mercato dopo il 2020 (costruita assumendo che il prezzo dell’ETS sia il driver che guida le scelte tecnologiche), emerge la possibilità per le nuove rinnovabili - dopo il 2020 - di ricevere dal mercato un prezzo idoneo a coprire i loro costi di produzione.
Il potenziale miglioramento della competitività italiana deriva dunque dall’innalzamento dei prezzi negli altri Paesi che - come l’Italia - potranno vedere attraverso il meccanismo ETS esprimere un prezzo che consente il recupero dell’investimento delle rinnovabili. Prezzi italiani più in linea con quelli di Francia e Germania incideranno anche sui flussi cross-border, con un possibile decremento delle nostre importazioni nette di elettricità.
La convergenza dell’Italia ai prezzi europei sarà favorita anche dalla riduzione nel differenziale di prezzo del gas. Il prezzo spot al PSV potrà ridurre il proprio differenziale rispetto al TTF a partire dal 2023 come risultato dell’applicazione di codici europei, dell’assenza di congestioni tra l’Italia e il resto d’Europa, del completamento dei reverse flow e dello sviluppo del corridoio sud (Progetti PCI).[...].