di VIRGINIA CANAZZA / REF-E



A seguito delle politiche energetiche messe in campo a livello nazionale, coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dalla Commissione Europea, il mix di produzione elettrica nel nostro Paese si sta profondamente modificando. In Italia, la generazione a gas naturale nell’arco di soli tre anni si è ridotta notevolmente in termini percentuali...















...passando dal 42 per cento del mix nel 2011 al 33 per cento nel 2016 (con un livello minimo del 29 per cento nel 2014). L’arretramento è stato compensato principalmente dall’incremento del peso della generazione rinnovabile dal 25 per cento del 2011 al 34 dello scorso anno, performance riconducibile in larga misura all’incremento della capacità installata.
Simile a quella italiana è stata anche l’evoluzione del mix di generazione elettrica europeo. In particolare, sull’insieme dei Paesi dell’Europa Continentale (Italia, Germania, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Austria, Svizzera, Slovenia e Lussemburgo) è stata registrata una riduzione della generazione a gas naturale di poco meno del 20 per cento tra il 2013 e il 2016, mentre la generazione rinnovabile (solare, eolico, biomasse e rifiuti, idroelettrico) è aumentata del 10 per cento nello stesso periodo.

La richiesta annua di energia elettrica dopo una fase di forte stagnazione legata al periodo di recessione economica degli ultimi 5-7 anni potrà evolvere in modo eterogeneo in Italia rispetto agli altri Paesi europei in relazione alla potenziale ripresa dei settori produttivi. L’efficienza energetica nei settori industriali sta modificando la relazione fra gli indicatori economici e la crescita della domanda elettrica rispetto al passato. Una domanda meno ancorata ai fondamentali dell’economia diventa sempre più dipendente dalle condizioni climatiche [...].

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