di MARCELLO LAUGELLI / business director Ketchum Italy



La fisica di Star Trek è un testo del 1995 in cui l’autore Lawrence Krauss cercava di spiegare le basi scientifiche dietro il teletrasporto (ricordate? il capitano Kirk esclamava “energia!” usando il suo pseudocellulare satellitare per chiamare l’astronave) o la curvatura warp.
Un bell’esempio di come scienza e fantasia si possano abbinare.

In direzione inversa, nell’ultimo episodio di Alien l’astronave Covenant apre le vele per raccogliere energia. Un modello, quello delle vele, che però ha già visto un’applicazione concreta con la sonda giapponese Ikaros, lanciata verso Venere nel 2010. Come dire: ci aspettiamo che la narrativa anticipi l’innovazione tecnologica, e in qualche caso addirittura la ispiri, ma sempre più spesso avviene il contrario.
Di più, viviamo in un contesto in cui le visioni non sono più originate (solo) dalla fantasia di grandi scrittori di fantascienza - del calibro di Philip K. Dick e William Gibson - ma dalla combinazione di due fattori: la spinta all’innovazione degli imprenditori e soprattutto l’urgenza che viene dall’evoluzione del mercato, che richiede di comprimere sempre di più i tempi.

Assistiamo probabilmente a un effetto della proliferazione delle start-up, che per missione sono chiamate a creare innovazione e, infatti, sono molteplici gli esempi di loro “contaminazione” con il mondo delle aziende per sviluppare nuovi modelli di Ricerca&Sviluppo. Molte delle idee originate dalle startup e dagli imprenditori di questi ultimi anni sono avveniristiche e toccano frequentemente gli ambiti dell’energia e le relative ricadute in termini di organizzazione sociale.
Un esempio di capacità visionaria è quella fornita da Elon Musk, il fondatore di Tesla, a proposito di un sistema di trasporti sotterranei.[...]

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