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Onori e oneri dell’industria energivora Stampa E-mail










di FRANCESCO ZIPPO
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In questo numero che apre il 2017 cercherò di dare un volto ad un consumatore un po’ particolare: l’energivoro! Il primo decreto sull’argomento fu emanato dal Ministero per lo Sviluppo economico il 5 aprile 2013; tra gli obiettivi principali vi era l’accrescimento della competitività di questa categoria di consumatori in ambito internazionale.














Il decreto del 5 aprile fu completato il 26 aprile seguente, con la pubblicazione di un atto di indirizzo, che riportava le direttive per la rimodulazione degli oneri di sistema in base al livello di intensità energetica delle aziende energivore. In realtà - la ridefinizione degli oneri di sistema era in capo all’Autorità per l’Energia - il documento offriva un quadro (abbastanza preciso) delle modifiche che sono state poi apportate alla legislazione in vigore fino a 4 anni fa.
Rientrano nella categoria di energivori i grandi consumatori di energia elettrica che soddisfano i seguenti requisiti: hanno consumi di energia elettrica per lo svolgimento della propria attività pari almeno a 2,4 GWh; il codice ATECO 2007 prevalente è quello riferito ad attività manifatturiera (ovvero da 10.XX.XX a 33.XX.XX); e hanno un indice di intensità di costo energia - definito dal rapporto tra il costo del quantitativo di energia elettrica utilizzata nell’anno solare (calcolato secondo specifici valori riportati nella delibera 437/2013/R/EEL) e il fatturato dell’anno (dichiarato ai fini IVA) - uguale o superiore al 2 per cento.
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