COOKIE
 
PAUSA-ENERGIA
 
Teleriscaldamento a vantaggio della collettività Stampa E-mail

di Roberto Reggi, Sindaco di Piacenza

A Piacenza il teleriscaldamento rappresenta una realtà e una prospettiva futura particolarmente significativa per l’ambiente e per la città. È anche grazie all’opera di coordinamento dell’amministrazione comunale di Piacenza, infatti, che Enìa – la multiutility dell’Emilia Occidentale – ed Edipower hanno sottoscritto alla fine del 2004 un importante accordo per lo sviluppo del teleriscaldamento.
Da quell’accordo ha preso il via una collaborazione che ha permesso alla nostra città di avviare la realizzazione di una rete di recupero e utilizzo di una parte del calore prodotto dalla centrale Levante di Edipower per il riscaldamento di abitazioni e attività produttive, ottenendo considerevoli benefici dal punto di vista energetico e ambientale. I dati dell’Associazione italiana riscaldamento urbano relativi al 2003 evidenziano che, con l’uso del teleriscaldamento, le emissioni di anidride carbonica si sono ridotte di 1.185.000 tonnellate rispetto ai soli sistemi di riscaldamento convenzionali.
Enìa, la multiutility nata dalla fusione delle aziende di servizi pubblici Agac Reggio Emilia, Amps Parma e Tesa Piacenza, ha avviato la costruzione del sistema di reti che, dalla centrale Levante, trasferisce il calore agli edifici cittadini.
Nell’ambito degli interventi di ristrutturazione della centrale Levante, Edipower dal canto suo ha messo a disposizione di Enìa le fonti di spillamento del calore per le esigenze del teleriscaldamento.
Una parte del vapore utilizzato dalla turbina è impiegato per produrre l’acqua calda da mettere in circolo nella rete utilizzata dagli utenti.
L’impegno della multiutility in questo senso è evidente, in quanto è in corso di realizzazione anche una centrale di integrazione e pompaggio per far circolare nella rete l’acqua calda, in modo da raggiungere tutti gli utenti della città e garantire così la continuità del servizio, anche quando la centrale Levante dovesse fermarsi per le operazioni di manutenzione.
Teleriscaldamento e nuove zone di urbanizzazione stanno andando a braccetto in questa campagna che prevede un forte risparmio energetico, meno inquinamento e vantaggi alla collettività. La prima fase di implementazione ha riguardato le aree situate in alcuni insediamenti industriali dismessi, in corso di riqualificazione. In particolare, il servizio è stato inaugurato in un nuovo quartiere ad est della città, in un’area di trasformazione di oltre 220.000 metri cubi destinata in parte alla realizzazione di complessi residenziali e in parte ad attività commerciali, direzionali e di terziario.
Una caratteristica fondamentale del teleriscaldamento è il fatto che in ogni edificio non si renda più necessaria l’installazione di una caldaia, che viene sostituita da uno scambiatore di calore grazie al quale l’energia termica viene ceduta all’impianto di distribuzione interna. La situazione “ideale” per la tecnologia del teleriscaldamento è quindi costituita dalle zone urbane ad alta densità.
L’accordo tra Enìa ed Edipower ha posto le basi per la realizzazione di un programma fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, che coniuga sviluppo e tutela ambientale e interpreta gli indirizzi regionali e nazionali in materia di politica energetica.
Il teleriscaldamento è un servizio nuovo, reso possibile anche dall ’esperienza di Enìa che già ha realizzato, a Parma e Reggio Emilia, una rete di 190 chilometri che serve oltre 26.000 utenze per un volume riscaldato di oltre 12 milioni di metri cubi.
Sul progetto di Piacenza, Enìa ha investito finora 4 milioni di euro e ha in programma ulteriori investimenti da effettuarsi tra il 2007 e il 2012, per 12,5 milioni di euro. Ciò permetterà di sviluppare un impianto che avrà importanti ricadute sulla città futura, in quanto sarà in grado di distribuire 46 GWh di calore con 4 milioni di metri cubi serviti.
Un altro aspetto importante è rappresentato dal fatto che l’acqua calda utilizzata come termovettore non è un combustibile, con significativi risvolti dal punto di vista della sicurezza. Poiché il sistema di produzione calore al servizio degli edifici non è una caldaia ma è costituito da uno scambiatore di calore,nel caso del teleriscaldamento ci si trova in assenza di fiamma e quindi si garantisce la protezione dell’edificio. La produzione di calore all’origine, infatti, è realizzata presso la centrale di cogenerazione che, nel caso di Piacenza, è situata presso la centrale Levante, gestita dal personale specializzato di Edipower sotto il costante controllo delle autorità sanitarie locali.
Dai dati statistici rilevati dal Comitato italiano gas, l’insufficiente ricambio di aria e la non corretta evacuazione dei fumi della combustione risultano essere le principali cause di incidenti domestici da gas. Il teleriscaldamento garantisce, negli edifici e nelle unità immobiliari servite, l’assenza di qualsiasi residuo della combustione. Non occorrono quindi canne fumarie o altri accorgimenti per evitare che i gas di combustione, generati dagli impianti di riscaldamento, possano permanere nei locali. Pertanto, si semplificano gli interventi di installazione e di manutenzione degli impianti, che non sono più soggetti al rispetto di normative di settore quali, ad esempio, quelle relative alla prevenzione incendi.
I cittadini si chiederanno da dove proviene l’energia necessaria al teleriscaldamento: nel caso di Piacenza, è prodotta con criteri cogenerativi, cioè con produzione combinata di energia termica ed elettrica, sfruttando un combustibile come il gas metano in impianti ad alta efficienza e a emissioni controllate. Questo promuove il risparmio energetico e contribuisce a un minore consumo di combustibili fossili. Nella nostra città il teleriscaldamento, infatti, sfrutta l’energia comunque prodotta dalla centrale Levante e ottimizza il ciclo produttivo, mettendo a disposizione degli utenti l’energia necessaria.
Il camino della centrale sostituisce di fatto i camini che si sarebbero dovuti costruire nelle case, il che consente una forte riduzione dell’impatto ambientale complessivo. Non a caso le norme attuative degli accordi internazionali miranti alla riduzione dei gas serra (Protocollo di Kyoto) ci dicono che il teleriscaldamento prodotto da impianti cogenerativi è uno degli strumenti più efficaci per ridurre le emissioni di anidride carbonica.
Questa amministrazione comunale ha fortemente voluto l’avvio del teleriscaldamento come elemento di qualificazione urbana, ma anche come strumento per migliorare la qualità della vita e tutelare la salute dei cittadini di Piacenza. Grazie all’ordine di grandezza dei risparmi energetici e delle emissioni evitate attraverso la realizzazione di questa innovativa tecnologia ambientale, che oggi fortunatamente è alla portata dei piacentini.

 
© 2005 – 2024 www.nuova-energia.com