27 settembre 2016 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Oltre 1.300 tonnellate sono state recuperate nei primi nove mesi dell’anno e avviate a un corretto trattamento. Positivo e crescente il ruolo giocato dal singolo cittadino che, per la prima volta quest’anno, supera i conferimenti della componente professionale. Ancora in crescita il numero delle isole ecologiche; prossimo il traguardo delle 2.000 unità.


Sono confortanti i dati di raccolta delle lampade esauste - diffusi da Ecolamp - relativi ai primi sei mesi del 2016: 900 tonnellate ritirate e dunque avviate a un corretto trattamento. La buona performance è proseguita anche durante l’estate, visto che a settembre è stato tagliato ampiamente il traguardo delle 1.300 tonnellate.
La Lombardia figura al primo posto tra le eccellenze nazionali (contribuisce al 26 per cento della raccolta italiana), seguita da Veneto, Piemonte, Lazio e Campania.
Ma la notizia forse più incoraggiante del 2016 riguarda il positivo e crescente ruolo giocato dal consumatore. “I dati indicano che la porzione più rilevante (56 per cento) delle sorgenti luminose esauste gestite nei primi sei mesi del 2016 - spiegano gli esperti di Ecolamp - proviene dagli oltre 1.800 centri di raccolta serviti dal nostro consorzio e prevalentemente riservati al conferimento dei privati cittadini. Si evidenzia così un’inversione di tendenza rispetto al passato: i conferimenti domestici sorpassano per la prima volta i rifiuti provenienti dai servizi volontari (44 per cento) messi a disposizione dei professionisti, primi fra tutti gli installatori elettrici”.
D’altra parte, il fatto che siano ormai quasi duemila (1.873 a fine settembre e ancora in crescita!) le isole ecologiche, o riciclerie che dir si voglia, presenti in tutta Italia non concede più alcun alibi a chi ancora getta nel nero una lampadina esausta.