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Il troppo stroppia Stampa E-mail

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A fine aprile, da New York, in occasione della firma dell’accordo COP21 e pochi giorni dopo lo scriteriato referendum sul rinnovo delle concessioni petrolifere (fatto passare da chi auspicava il “sì” per una scelta dei cittadini sulla politica energetica nazionale!), il presidente del Consiglio ha elencato i “10 punti” della nuova strategia energetica.


Ci permettiamo di suggerirne uno in tema di power generation nel settore elettrico: occorre evitare di investire ulteriormente in capacità di produzione senza una strategia nazionale legata ai comparti industriale e della ricerca; e senza un benchmarch approfondito sulla situazione nazionale.

L’Italia - è cosa ben nota - sconta un paradosso: continua a costruire impianti e tendenzialmente ad aumentare la potenza installata pur avendo da anni un eccesso netto di capacità di produzione rispetto alla domanda, un alto tasso di copertura del deficit grazie alle importazioni nette dall’estero (mediamente intorno al 14 per cento), una scarsità di export.
Il tutto in un regime globale di crisi economica che ha comportato un calo progressivo dei consumi. Inoltre, l’Italia registra un evidente sbilanciamento geografico della capacità elettrica. Infatti, 12 delle 20 regioni italiane sono in forte deficit, con tassi della produzione nettamente inferiori rispetto al fabbisogno.[...]

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