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Zampini: "Siamo una risorsa strategica per il Sistema Paese" Stampa E-mail
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di Davide Canevari



Giuseppe Zampini, amministratore delegato Ansaldo EnergiaCome conferma un report dell’Economist Intelligence Unit, la domanda di energia elettrica per la prima volta dopo la grande recessione del ‘29, ha registrato nel 2009 una flessione. Doveva succedere prima o poi, se non altro per una questione statistica. La pausa di riflessione è durata però solo un attimo.
Nel triennio 2011-2013 (evidenzia la stessa fonte) il fabbisogno mondiale di kWh ha ripreso a crescere del 3 per cento circa, e il trend è continuato anche negli anni 2014-2015 se pure su medie inferiori. Parte da questa certezza l’incontro di Nuova Energia con Giuseppe Zampini, amministratore delegato di Ansaldo Energia.




Quali sono, attualmente, le aree del Pianeta più dinamiche in termini di nuova capacità installata?

**Le prospettive a medio lungo termine - GlobalData, gennaio 2016 - indicano una domanda mondiale in crescita con un CAGR 2016-2025 di circa il 4 per cento, prevalentemente riconducibile alla domanda dei Paesi emergenti. Per quanto riguarda le prospettive a medio termine, in linea con i principali scenari macro economici e geopolitici, ci aspettiamo un consolidamento della moderata ripresa di questi ultimi due anni nel biennio 2016-2017, con un’Europa forse più vicina alla risoluzione di una crisi oramai strutturale, un’area Medio Oriente e un Nord Africa in via di ulteriore stabilizzazione e i Paesi del Sud-Est Asiatico desiderosi di confermare i recenti alti trend di crescita.
Anche se non mancheranno i rischi al ribasso, dovuti ad esempio alla forte crisi dell’area russa e dei Paesi esportatori di fonti fossili a seguito dei bassi prezzi mondiali di tali carburanti. In generale si conferma una sempre crescente importanza in termini di ordini di nuovi impianti dell’area Asia-Pacifico (Cina in primis) che potrebbe anche aumentare nel mediolungo termine.


A fare notizia sono spesso le nuove rinnovabili, ma anche le fonti tradizionali (compreso il grande idroelettrico) stanno facendo la loro parte...
**In effetti - e cito ancora lo studio GlobalData del gennaio di quest’anno - per quanto riguarda il mix di combustibili usati per generare elettricità, a tutto il 2014 il carbone risultava essere ancora la fonte più usata - superando il 40 per cento della produzione - seguita dal gas con circa il 20 per cento.
Il contributo del nucleare si attesta attorno al 10 e l’idroelettrico al 16, mentre il petrolio rappresenta una quota marginale, inferiore al 5 per cento. Le altre fonti rinnovabili (biomasse, eolico, solare, eccetera) hanno contribuito per poco più del 5 per cento alla produzione mondiale di energia elettrica. Il mercato globale degli impianti e dei componenti per la produzione elettrica da fonti fossili nel 2015 è leggermente cresciuto rispetto ai valori dello stesso periodo del 2014.
L’aumento ha riguardato sia gli impianti a vapore (che hanno registrato una variazione positiva più consistente), sia quelli a gas. Sempre per quanto riguarda l’evoluzione del mix per la produzione di energia elettrica, ad oggi, si prevede un aumento significativo del gas all’interno delle fonti fossili...

             
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Nuova Energia already met Giuseppe Zampini some years ago, but this time Ansaldo Energia CEO’s outlook is rather different. This time, indeed, he is proud of having won a challenge that was quite a big one not so much and not only for his company, but rather, and also, for the whole country.
“Over the last few years I have tried to prevent the company from being sold in its entirety to foreign groups. And did it not so much to protect its Italian identity for the sake of it, but rather because I believed that Ansaldo Energia’s men and women have what it takes to stay on the market. When we terminated all licence agreements back in 2005 thus achieving technological independence, people used to say we would soon be dead. On the contrary, it is precisely this decade of technological independence that this year enabled us to catch the opportunities that stem from the European antitrust system”.
True, some people really thought Ansaldo could not make it, but the company is now starting to build a new facility close to Genoa’s seaport from where new machinery will be shipped. The new facility is expected to become fully operational in a couple of years. The company’s portfolio can now boast a headcount of over 400 people in Baden, Switzerland, as well as operations in Florida, USA, that mainly deals with aftermarket activities from other OEMs.
“I have always termed Ansaldo strategic right because it takes work from abroad and it brings it to Italy - he adds. “For years, Italy has been virtually stuck doing nothing, except for a few service activities, but linked activities in our country keep being vital. During negotiations for Alstom, the diplomatic effect of not having inherited the German plants where the “GT26” is built confirms our strategic nature: alongside the intellectual property of Alstom’s gas turbines, we are also bringing to Italy their production”.
“The turbine known as “GT36” is the main challenge that lies ahead of us now; it is going to be the biggest piece of equipment in Ansaldo Energia’s renewed product portfolio. The “GT36” is going to open up the large-sized gas turbines market in North and central America and, partly, also in South America. Its 50 Hz variant still needs some research and development efforts on our part but we are confident that it will exceed 470 MW in terms of rated power: we have nicknamed it Montebianco like the mountain, as it reaches the highest power level in Europe”.
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A causa di quali fattori principalmente?
**Ne citerei due: il cospicuo aumento della produzione e conseguentemente dell’export di gas (convenzionale e non) negli USA, che potrebbe far calare i prezzi mondiali; e le leggi internazionali maggiormente stringenti sulle emissioni, che colpirebbero l’utilizzo del petrolio e del carbone.


Nucleare: capitolo chiuso, almeno al di fuori di poche nazioni emergenti, oppure...
** Per quanto riguarda gli impianti nucleari si è assistito negli ultimi tre anni ad una stabilizzazione del mercato su valori nettamente più bassi degli anni precedenti all’incidente di Fukushima (2.200 MW nei primi nove mesi del 2015).
D’altra parte, a causa della revisione al ribasso di alcuni schemi di incentivazione, gli impianti che sfruttano energie rinnovabili segnano una riduzione significativa del forte trend di crescita registrato negli anni precedenti al 2013-2014.


Quindi, volendo fare una sintesi?
**Il consolidamento dello scenario macroeconomico corrente nei Paesi avanzati, in lento ma progressivo miglioramento, potrebbe contribuire ad una revisione positiva dei piani di investimento delle principali utility operanti nel settore della power generation soprattutto in USA e, in misura minore, in Europa.
L’attività economica dei Paesi emergenti, invece, presenta una crescita più attenuata dopo alcuni anni di forte sviluppo.


Il crollo dei prezzi del barile sta cambiando in qualche modo le prospettive di crescita del comparto? A suo avviso è fondata la preoccupazione per un calo drastico degli investimenti da parte dei Paesi produttori, fortemente penalizzati dalle quotazioni dell’oro nero?
**Effettivamente alcuni investimenti che erano stati pianificati con un prezzo del petrolio alto sono attualmente in stand by. Lo vediamo in Africa, ma non solo.[...]

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