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La Legge Madia e i procedimenti del GSE Stampa E-mail

Torna al sommario di Francesco Sperandini| amministratore delegato GSE






Si è dedicata molta attenzione alle novità apportate dalla Legge 124/2015, la cosiddetta Legge Madia, ai procedimenti posti in atto dalla pubblica amministrazione. In particolare, per il GSE, appare di interesse una modifica rilevante in tema di “autotutela”, ossia il potere della pubblica amministrazione di tornare sui propri passi una volta emesso un provvedimento.


Il tema è assai spinoso, in quanto ogni ripensamento della PA implica ovviamente la delusione delle aspettative di chi vede un provvedimento posto nel nulla dopo averlo chiesto e ottenuto.
In passato le norme e i Giudici Amministrativi hanno tutelato queste aspettative richiedendo una ponderata motivazione delle ragioni di un ripensamento, che era attuabile solo in un termine definito “ragionevole” e laddove, nella comparazione fra interesse del privato e pubblico, quest’ultimo prevalesse.

Ma questo, evidentemente, non è stato ritenuto sufficiente.
Il Legislatore ha reputato, infatti, di fare un passo ulteriore, imponendo alla macchina pubblica un limite rigido all’esercizio del potere di autotutela: a diciotto mesi dall’emanazione di un provvedimento, questo si stabilizza definitivamente.
Tutto giusto: l’iniziativa privata non può essere lasciata indefinitamente in un limbo di incertezza. Ma come la mettiamo per i casi, tutt’altro che infrequenti, in cui il privato, per ottenere quanto auspicato, adatta la rappresentazione della realtà, adeguandola alle proprie esigenze? In questo caso, ma solo se il falso è accertato con sentenza penale definitiva, la PA ha di nuovo mano libera.[...]

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