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Bolletta 2.0: benvenuta chiarezza! Stampa E-mail
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di Francesco Zippo





Le bollette sono il più delle volte uno spauracchio per le piccole imprese e soprattutto per gli utenti domestici. Molti consumatori riscontrano da sempre varie difficoltà nella lettura di una bolletta dell’energia elettrica, evidenziando così la necessità di una maggiore chiarezza delle voci di costo presenti; questo anche al fine di poter ricercare soluzioni alternative al proprio fornitore e risparmiare sul bilancio casalingo globale.


Gli utenti finali faticano a comprendere i numerosi corrispettivi applicati, non riuscendo a capire, ad esempio, le motivazioni di un continuo aumento dei costi o, più semplicemente, il consumo energetico - che sia gas o elettricità - effettivamente sostenuto nell’arco di un anno.
Oggi, quando analizziamo una fattura per la fornitura di energia elettrica, ci troviamo di fronte effettivamente ad un labirinto di voci il cui numero e la cui descrizione dipende dal fornitore preso in considerazione. La ragione dell’enorme complessità delle bollette non è però attribuibile al singolo venditore, ma dipende dalle stringenti regole che a suo tempo imposero un livello di dettaglio eccessivo; questo, unito a complesse questioni settoriali (imposte, gestione della rete e trasporto, oneri aggiuntivi, …), ha reso il contenuto delle bollette davvero difficile da capire.

Il vero problema risiede nella logica di aggregazione che ogni fornitore utilizza. Analizzando le fatture di un panel di imprese di vendita, si possono trovare frazionamenti di diversa natura. Alcune componenti, come per esempio le perdite di rete, possono fluttuare da una sezione ad un’altra e si possono trovare:
all’interno dell’approvvigionamento energetico;
sotto l’uso della rete;
addirittura inglobate nel prezzo dell’offerta commerciale.

La tipologia di calcolo è una delle classificazioni alternative utilizzate: solitamente si distinguono tipologie di calcolo in base al consumo (centesimi di euro/kWh - euro/MWh), in base alla quota fissa (euro/cliente/mese - euro/ punto/mese) o alla potenza (euro/kW potenza impiegata/mese).
Un’altra aggregazione utilizzata fa riferimento alla “parte di filiera” (distribuzione, trasmissione e dispacciamento). Ora, se prendiamo in esame l’ormai noto dispacciamento, ci possiamo rendere conto del livello di entropia che si può raggiungere lavorando sulle varie possibilità di visualizzazione dei corrispettivi pubblicati da Terna (parametri relativi agli articoli 44, 44bis, 45, 46, 48, 73 della delibera 111/06, 15.2 e 25bis del TIS).
Sotto la voce dispacciamento si possono trovare anche otto righe di corrispettivi, il che rappresenta il massimo della trasparenza per l’utente; meno trasparente sarà il dispacciamento evidenziato con una riga singola che informa solamente sul totale addebitato; oppure due sole righe che raggruppano i parametri per la tipologia di calcolo descritta in precedenza
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Realizzata in collaborazione con Axopower, giunge al suo quarto appuntamento questa rubrica nata per monitorare e commentare l’evoluzione dei costi di dispacciamento e degli oneri di sistema.
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