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INFO@COMUNI - Cosa c’è davvero di nuovo... nel Nuovo Conto Termico Stampa E-mail











25 marzo 2016 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Lo scorso 2 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 il testo definitivo. L’obiettivo principale è stato quello di rendere più agevole e immediato l’accesso agli incentivi e più ampia la platea dei possibili interventi di efficientamento ammessi. A tutto vantaggio delle pubbliche amministrazioni.


Le novità, in genere, tendono un po’ a spaventare. Anche la matematica, di solito, non è una delle materie più rassicuranti. E con le questioni burocratiche, il più delle volte, si va incontro a qualche complicazione o seccatura. Eppure non sempre - a dispetto di quanto diceva Agatha Christie - tre indizi portano ad una prova o ad una soluzione scontata. “Il Nuovo Conto Termico per esempio - come segnalano gli esperti di RSE - nasce proprio con l’esigenza di essere più semplice, più friendly, di più immediata applicazione e a diretto vantaggio della pubblica amministrazione”.
Andiamo con ordine. Già sul numero di febbraio abbiamo fatto un riferimento a questo provvedimento; ma allora eravamo ancora nell’ambito delle anticipazioni. Ora, invece, ci siamo: lo scorso 2 marzo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 51 il testo del Nuovo Conto Termico. Che potremmo anche chiamare CT 2.0. A disposizione della pubblica amministrazione ci sono 200 milioni di euro per promuovere la produzione di energia termica da fonti rinnovabili e l’incremento dell’efficienza energetica. Questo tesoretto sarà effettivamente a disposizione dal prossimo 31 maggio.
“Il CT 2.0 - spiegano gli esperti del GSE - introduce principi di semplificazione, efficacia, diversificazione e innovazione tecnologica. Per la PA comporta importanti vantaggi, tra i quali la concessione di incentivi più alti, la semplificazione delle modalità di accesso, l’ampliamento della gamma degli interventi incentivabili e l’erogazione bimestrale o in un’unica rata dell’incentivo”.
Riconosce fino al 65 per cento della spesa sostenuta per gli NZEB (edifici a consumo energetico quasi nullo) e fino al 40 per cento per interventi di isolamento di muri e coperture, per la sostituzione di finestre, per l’installazione di schermature solari, per i sistemi di illuminazione di interni, per le tecnologie di building automation e per le caldaie a condensazione. Rimborsa, inoltre, il 100 per cento delle spese sostenute per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica”.
Aspetto forse ancora più rilevante è che il CT 2.0 prevede, soltanto per la pubblica amministrazione, la possibilità di cumulare il CT con altri incentivi in conto capitale, anche statali, fino al 100 per cento della spesa effettuata. Con le opportunità offerte dal CT 2.0 è possibile rendere il patrimonio immobiliare del nostro Paese più efficiente e più sostenibile. Sul sito www.gse.it sarà disponibile a breve una pagina dedicata.


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