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L’ennesimo treno che stiamo perdendo Stampa E-mail

Torna al sommario del dossier di Agostino Re Rebaudengo| presidente assoRinnovabili




Agostino Re Rebaudengo

“Ci permettiamo di indirizzare questa lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri perché sono passati 7 anni dall’approvazione della Direttiva Europea sulle fonti rinnovabili 2009/28/CE e quasi 5 dal recepimento della medesima in Italia e gli operatori italiani aspettano, con motivata impazienza, che si completi il quadro normativo e regolatorio per la produzione di biometano, per poter iniziare la costruzione degli impianti, che daranno anche importanti opportunità di lavoro qualificato”.


Inizia così la lettera che a inizio febbraio ho indirizzato al Presidente del Consiglio Renzi a nome di tutti gli operatori che rappresento all’interno di assoRinnovabili affinché intervenga, “sollecitando” gli enti coinvolti, e intraprenda in tempi brevi un tavolo di lavoro con l’obiettivo di recuperare il ritardo fino ad oggi accumulato, consentendo finalmente l’avvio del settore.
Siamo alle solite: ancora una volta burocrazia e normative impossibili ci stanno facendo perdere l’ennesima opportunità di sviluppo e di crescita. Nel caso specifico del biometano, dopo 7 anni dall’approvazione della Direttiva Europea, la sua produzione in Italia non è semplicemente possibile.
Mentre gli altri Paesi europei hanno sostenuto e promosso questo settore, creando opportunità, mercato e lavoro, l’Italia ancora una volta resta in panchina, spettatrice di una partita che potrebbe e dovrebbe giocare da titolare.

Il MiSE usa, a nostro avviso impropriamente, la “scusa” del cosiddetto standstill, dovuto al processo di normazione M/475, per continuare a impedire il concreto avvio di iniziative. Lo standstill non impedisce agli Stati membri di emanare norme tecniche, ma al contrario ne consente espressamente l’adozione a condizione che queste non siano in contrasto con una norma tecnica europea (se) esistente. [...]

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