29 febbraio 2016 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Lo spirito dell’iniziativa è quello di favorire il processo di riqualificazione energetica delle strutture pubbliche nazionali. A disposizione 200 milioni di euro/anno. Ai fini dell’accesso agli incentivi, il soggetto responsabile deve presentare una domanda direttamente al GSE.


Altri 200 milioni di euro ogni anno a disposizione della Pubblica Amministrazione per promuovere l’efficienza energetica. È questo il tesoretto messo a disposizione dal decreto di aggiornamento del Conto Termico, firmato lo scorso 27 gennaio dal Ministro Guidi. Il testo definitivo deve ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale (dovrebbe essere questione di giorni) ma lo spirito dell’iniziativa è comunque ben chiaro: favorire il processo di riqualificazione energetica delle strutture pubbliche nazionali.
Il nuovo Conto Termico non solo riconosce, per gli interventi che consentono di raggiungere i requisiti di edificio a consumo quasi zero (NZEB, acronimo di Nearly Zero Energy Building), il 65 per cento delle spese sostenute, pur nei limiti di spesa previsti dal decreto; ma incentiva anche interventi più semplici. Ad esempio, l’isolamento dell’involucro opaco (muri e coperture) e trasparente (sostituzione finestre), caldaie a condensazione, sistemi efficienti di illuminazione, e altri ancora, con copertura fino al 40 per cento.
Il meccanismo di incentivazione è rivolto a due tipologie di soggetti - le Amministrazioni pubbliche, appunto, e i privati - ma è chiaro che appare particolarmente “utile” proprio per il settore pubblico anche per il ruolo simbolico ed esemplare che può assumere un intervento di efficientamento di ciò che è patrimonio comune, cosa pubblica.
“Ai fini dell’accesso agli incentivi di cui al presente decreto - precisano gli esperti di RSE Ricerca sul Sistema Energetico - il soggetto responsabile dovrà presentare una domanda al GSE attraverso la scheda-domanda, resa disponibile dallo stesso GSE tramite il PortalTermico”.