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INFO@COMUNI - Vetro: la qualità fa la differenza! Stampa E-mail











29 febbraio 2016 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | In Italia la raccolta differenziata ha raggiunto il 77 per cento, l’effettivo riciclo il 70; e proprio su quel 7 per cento di distacco c’è parecchio lavoro da fare. Ecco in quale direzione occorre concentrare gli sforzi. La Lombardia si conferma la realtà più attiva e dinamica nel panorama nazionale.


Parlando di vetro... la metafora del bicchiere mezzo vuoto e mezzo pieno sembra fornita su un vassoio! Nello specifico del trattamento dei rifiuti vetrosi, quel bicchiere oggi potrebbe essere considerato addirittura riempito per tre quarti. La situazione generale è infatti incoraggiante.
Gli ultimi dati di Assovetro segnalano un aumento della raccolta differenziata che su base nazionale ha ormai raggiunto l’eccellente soglia del 77 per cento. Altro dato di sostanza: il riciclo effettivo del rottame di vetro è passato dal 68 per cento del 2010 all’attuale 70 per cento.
Se, tuttavia, si confrontano questi due dati, sembra emergere una incongruenza. Perché il “77” si trasforma in “70”? Dove finisce quel “7” per cento di differenza tra i due valori? In peso si tratta di circa 150 mila tonnellate, non sono bruscolini...
La risposta è semplice: praticamente finisce tutto in discarica. Anche la spiegazione di questo fenomeno è molto semplice: la scarsa qualità del conferito obbliga le aziende che operano nell’ambito del recupero a scartare una parte non indifferente del materiale raccolto. Questo succede, ad esempio, quando nel cassonetto del vetro finiscono anche la ceramica e il cristallo (che sono altra cosa), i tappi delle bottiglie e dei barattoli, frammenti di vetro troppo minuti per essere recuperati e come tali non selezionabili.
L’operazione qualità, ovvero la spinta perché fin dalla fase di conferimento da parte dei cittadini ci sia la massima attenzione, rappresenta una sfida che chiama direttamente in causa i Comuni e le Amministrazioni pubbliche. Già, ma come?
“Ad esempio - precisano proprio in Assovetro - dando obiettivi che non siano solo legati alle quantità intercettate con la raccolta differenziata, ma anche alla loro effettiva riciclabilità”.
Sommando le 150 mila tonnellate/anno che “non passano le selezioni” dell’industria del riciclo alle 513 mila tonnellate che neppure raggiungono i cassonetti dedicati e finiscono nei rifiuti indifferenziati, si arriva a un volume di disperso di oltre 660 mila tonnellate.
Sono racchiusi in questi numeri i margini di miglioramento che ancora ci sono in Italia e in particolare nelle Regioni del Mezzogiorno. Basti un solo dato al riguardo: la Lombardia (certamente un caso virtuoso nel panorama nazionale) da sola raccoglie più di tutto il Sud Italia, con 400 mila tonnellate/anno.


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