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INFO@COMUNI - Semaforo verde per la green economy. A partire dalle PA Stampa E-mail











29 gennaio 2016 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Tra le molte novità introdotte dal Collegato ambientale pubblicato a fine dicembre, una in particolare riguarda le pubbliche amministrazioni che dovranno puntare sull’acquisto preferenziale di prodotti e servizi realizzati da aziende green. Questo vale in particolare per le forniture energetiche.


Ufficialmente si chiama “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. Ma nonostante abbia poco più di un mese di vita, si è già guadagnata una certa notorietà con il nome, semplificato, di “legge sulla green economy”. Si tratta della legge numero 221 del 22 dicembre 2015, pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 18 gennaio, anche citata - con termini più formali - come Collegato ambientale.
L’ambito di intervento è davvero ampio, quasi titanico nei suoi propositi: dal rilancio della mobilità sostenibile alla tutela delle aree marine, dalle misure per incrementare la raccolta differenziata alla valutazione dei consumi energetici delle lanterne semaforiche, dalla lotta al malcostume di abbandonare per strada mozziconi, cicche e scontrini accartocciati al contenimento della diffusione dei cinghiali (sic!).
Note di colore a parte, c’è un ampia sezione dedicata ad una serie di provvedimenti che ARPA Lombardia ha così voluto sintetizzare in un suo recente commento: “Nuova linfa per la green economy dall’obbligatorietà degli acquisti verdi delle PA”. Su questo tema, la legge cala infatti un poker di provvedimenti:
• articolo 16 (Disposizioni per agevolare il ricorso agli appalti verdi);
• articolo 17 (Disposizioni per promuovere l’adozione dei sistemi EMAS ed Ecolabel UE);
• articolo 18 (Applicazione di criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi);
• articolo 19 (Applicazione di criteri ambientali minimi negli appalti pubblici).
“La legge introduce consistenti innovazioni - commenta ARPA Lombardia - che includono un punto di svolta anche per il settore del green procurement e delle certificazioni ambientali”.
Ed ecco un altro importante aspetto evidenziato: “Per la pubblica amministrazione l’applicazione dei criteri ambientali minimi per gli acquisti verdi diventa obbligatoria nel caso di gare d’appalto per le forniture energy related (lampadine e corpi illuminanti, PC, servizi energetici per gli edifici) e, per almeno il 50 per cento del valore della gara d’appalto, per altre categorie di fornitura”.
Le novità sono davvero tante e non certo riassumibili nello spazio di una notizia. Ma il messaggio di fondo è chiaro. Se davvero si vuole promuovere come Sistema Paese una svolta verso la green economy, tocca alle pubbliche amministrazioni dare il buon esempio e fare la prima mossa.


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