Così si fanno i conti con l’ambiente e gli euro |
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di Massimo Ventura
Come cambiano anche i destini di certi colori... Un tempo il verde era il più delle volte associato a situazioni piuttosto spiacevoli: rimanere al verde, essere verdi di rabbia, patire i sorci verdi... Oggi il termine green (in inglese sembra essere ancora più friendly) evoca prima di tutto sensazioni positive.
In particolare, quando si parla di green economy. Ma è davvero una scelta vincente anche dal punto di vista economico, oltre che ambientale? In attesa di aprire i battenti della quarantesima edizione (dal 15 al 18 marzo 2016) MCE - Mostra Convegno Expocomfort ha presentato un interessante studio condotto dal Politecnico di Milano: L’utente finale e le tecnologie di risparmio energetico. Un lavoro che ha voluto fare i conti non solo in termini di kWh o Mtep risparmiati... ma anche di euro investiti.
“È il primo studio del genere, nel nostro Paese - ha commentato Massimiliano Pierini, managing director di Reed Exhibitions Italia - per offrire sia alle aziende sia al pubblico di operatori professionali un quadro completo e dettagliato su quali tecnologie, sistemi e integrazioni potranno avere uno sviluppo maggiore”.
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Ecco alcuni degli spunti più interessanti emersi. Relativamente ai profili di domanda di una abitazione tipo, le pompe di calore richiedono un investimento tra 6.000 e 8.000 euro, i sistemi di building automation (capaci di rielaborare in modo costruttivo i dati dei consumi elettrici e termici di un’utenza energetica) necessitano di un budget fra 2.000 e 7.000 euro, mentre le caldaie a condensazione per soddisfare il fabbisogno di climatizzazione invernale e acqua calda sanitaria richiedono un range di spesa tra 1.500 e 3.000 euro. [...]
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