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a cura di Giorgio Stilus






Una notiziola, poco più di una breve. Pubblicata a centro pagina, a metà foliazione sul Sole 24 Ore del 15 novembre 1995. «Il mondo ha gas disponibile per almeno un secolo. (…) Nel mondo il gas è la fonte energetica che sta registrando i livelli di crescita più elevati. (…) Il fabbisogno addizionale potrebbe essere coperto con ogni probabilità da importazioni di GNL».


E pensare che solo adesso la stessa IEA sembra sbilanciarsi chiaramente sull’imminente debutto di una Golden Age of gas, e che da poco i quotidiani nel citare il GNL non scrivono più tra parentesi il significato dell’acronimo, giusto per presentare ai lettori questo sconosciuto. Lo stesso Nostradamus potrebbe arrossire! Eppure, come detto, la più azzeccata tra le previsioni energetiche dell’ultimo quarto di secolo (non sono state molte, in effetti...) esattamente 20 anni fa era stata ritenuta di poca importanza, al punto di meritarsi un titoletto su sole tre colonne e poche righe di testo.
Ben altre aspettative sembrano riscuotere più credito. «La fusione fredda è una realtà. A sei anni dall’annuncio di Fleishman e Pons numerose repliche dell’esperimento» (Corriere della Sera, 14 novembre); «Non rinunciamo all’atomo pulito. L’appello di Carlo Rubbia: “Bastano 60 miliardi per far partire in Italia la nuova tecnologia. In dieci anni potremmo arrivare ad estrarre energia sicura e praticamente inesauribile”» (Corriere della Sera, 5 dicembre). Proprio vero: del diman non v’è certezza.

Oddio, anche in tema di gas c’era stata una bella topica. «La Fiat investirà 500 miliardi per costruire 10 centrali a turbogas», aveva annunciato il Sole 24 Ore del 10 novembre, precisando con sentito entusiasmo che “gli impianti opereranno per 8.000 ore all’anno”. Bei tempi, quando l’overcapacity non esisteva probabilmente neppure sui dizionari. E certezze non c’erano ieri (a differenza di oggi) neppure in merito alla questione delle emissioni di anidride carbonica. Anzi, nei dintorni della Conferenza sul clima di Roma (la sede del 1995) sembravano ancora prevalere le posizioni degli scettici.
«Sorpresa, è calata l’anidride carbonica. Mentre si temeva l’aumento, i dati degli ultimi 10 anni rivelano che è diminuita. Incerte le cause. Meno veleni nell’atmosfera grazie al crollo dell’URSS» (Corriere della Sera, 3 dicembre); «È lite tra gli esperti sui gas ridotti per l’effetto serra. Estenuante tira e molla nella notte. Oggetto del contendere il documento di sintesi che contiene le conclusioni degli scienziati sul pericolo dell’effetto serra» (Corriere della Sera, 16 dicembre); «Clima: indispensabile un’intesa mondiale» (Sole 24 Ore, 12 dicembre). [...]


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