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INFO@COMUNI - Le energie rinnovabili alla conquista della generazione elettrica Stampa E-mail











18 dicembre 2015 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Il rapporto IEA calcola che entro il 2020 la quota delle fonti pulite nella produzione di energia globale salirà ad oltre il 26 per cento, guadagnando quattro punti in percentuale rispetto al 2013.


Questo è un annuncio che segna la conferma di una irresistibile ascesa. Eccolo: le rinnovabili saranno la principale fonte energetica per i prossimi anni. Già, l’anno scorso, coprivano il 45 per cento della nuova capacità elettrica installata nel mondo, ed entro il 2020 saranno in grado di fornire oltre il 60 per cento del totale, di cui quasi la metà da eolico e fotovoltaico.
È quanto emerge dal Medium-term Renewable Energy Market Report 2015 dell’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) che valuta le tendenze del mercato per le energie rinnovabili nei settori dell’elettricità, dei trasporti e del calore. In merito, il rapporto IEA calcola che entro il 2020 la quota di energie rinnovabili nella produzione di energia globale salirà ad oltre il 26 per cento, guadagnando quattro punti in percentuale rispetto al 2013. Un balzo non da poco. Infatti, prosegue il report, “entro il 2020, la quantità di produzione di energia elettrica globale proveniente da fonti rinnovabili sarà superiore all’odierna domanda di energia elettrica di Cina, India e Brasile messi insieme”.
Uno sguardo ora al mappamondo delle rinnovabili. L’Unione europea mantiene il secondo più grande mercato dopo la Cina, nonostante un rallentamento nello sviluppo. Il Colosso asiatico da solo, invece, copre il 40 per cento della capacità di crescita globale delle rinnovabili e il suo mercato è in espansione, con quasi 1/3 degli investimenti complessivi previsti al 2020. Scendendo nel dettaglio relativo alle singole fonti, l’eolico su terraferma spicca con circa 1/3 dell’aumento di capacità di generazione da fonti green. Bene anche l’offshore, che dovrebbe triplicare in cinque anni. Buona anche la performance del fotovoltaico che si piazza in seconda posizione, mentre al settore idrico spetta un 1/5 nella nuova capacità di rinnovabili.
Dal rapporto IEA emerge che anche i costi di generazione delle rinnovabili continuano a diminuire. Proseguendo il trend positivo del quinquennio 2010-2015, nei prossimi cinque anni, tra il 2015 e il 2020, si prevede che i costi dell’eolico onshore caleranno ancora del 10 per cento, mentre quelli per l’energia solare diminuiranno di 1/4 rispetto alle cifre attuali. Anche per questo IEA calcola che scenderanno gli investimenti annuali in nuova capacità energetica proveniente da rinnovabili, passando dai 270 miliardi di dollari del 2014 ai 230 previsti al 2020. Insomma, chi fermerà le rinnovabili? Una domanda, ormai, superflua.


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