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INFO@COMUNI - Due “ricette” per migliorare l’efficienza energetica degli edifici Stampa E-mail











18 dicembre 2015 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | In via di approvazione ministeriale i documenti sulla Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare (Strepin) e il Piano per l’incremento degli edifici a energia quasi zero (Panzeb). Una svolta nella gestione pubblica e privata del patrimonio immobiliare.


Sono finalmente disponibili. E hanno nomi curiosi che, di primo acchito possono ricordare quelli di un medicinale: Strepin e Panzeb! Si tratta dei piani sulla Strategia per la riqualificazione energetica del parco immobiliare (Strepin) e del Piano per l’incremento degli edifici a energia quasi zero (Panzeb). Si tratta quindi di due importanti ricette - giusto per restare in tema - che dovrebbero migliorare la salute energetica del patrimonio immobiliare italiano.
Entrambi i documenti, terminata la fase di consultazione pubblica che si è conclusa a inizio dicembre, saranno approvati mediante decreto del ministero dello Sviluppo economico e dell’Ambiente, di concerto con gli altri ministeri e le opportune istituzioni.
Lo Strepin, in coerenza con quanto previsto all’articolo 4 del decreto legislativo n.102/2014, identifica i criteri di intervento sul settore residenziale in base all’ottimizzazione del rapporto costi/benefici, analizzando le barriere tecniche, economiche e finanziarie che ostacolano la realizzazione di interventi stessi di efficienza energetica negli edifici e proponendo alcuni interventi finalizzati a migliorare l’efficacia degli strumenti di supporto.
Il Panzeb, previsto dall’articolo 4-bis, comma 2, del decreto legislativo 192/2005, chiarisce il significato di NZEB (letteralmente, con emissioni prossime allo zero), valutando le prestazioni energetiche di alcune delle sue espressioni nelle differenti tipologie d’uso e zone climatiche. Stima inoltre i sovra costi necessari, rispetto ai livelli attuali, per la realizzazione di nuovi edifici NZEB o per la trasformazione in NZEB degli edifici esistenti e traccia gli orientamenti e le linee di sviluppo nazionali per incrementare il loro numero tramite le misure di regolazione e di incentivazione rese disponibili.
Questa pioggia di sigle non deve trarre in errore: non si tratta solo di materiale per pochi esperti o per addetti ai lavori; bensì di strumenti con i quali anche gli amministratori locali devono imparare a prendere dimestichezza.
“Entrambi i documenti - chiarisce ad esempio Marco Borgarello, responsabile del gruppo di efficienza energetica di RSE che ha contributo alla loro stesura - costituiscono un altro importante e concreto tassello per completare la strategia volta a favorire il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, sia pubblici sia privati. Basti pensare che circa il 30 per cento dei consumi finali del nostro Paese sono legati al settore residenziale e che il 65 per cento dei nostri edifici sono stati realizzati più di quarant’anni fa”.
Proprio RSE ha di recentemente pubblicato una monografia/guida sul tema dal titolo: Edifici energeticamente Efficienti: un’opportunità.


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