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INFO@COMUNI - È tempo di “costruire” un futuro di efficienza e sostenibilità Stampa E-mail











30 settembre 2015 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Il piano strategico dell’Unione Europea prevede che entro il 2050 il consumo di energia nell’edilizia dovrà essere ridotto dell’80 per cento. Nel nostro Paese si stima che siano circa 13,6 milioni gli edifici che necessitano di lavori di riqualificazione.


Sul territorio nazionale si stimano in circa 13,6 milioni i fabbricati da recuperare. Un enorme patrimonio edilizio che attende di essere riqualificato, dopo, anche molti decenni - se non secoli - di onorato servizio. Basta guardarsi un po’ in giro per capire che il problema esiste e che questo problema nei casi più vistosi accentua il livello di degrado urbano e peggiora la qualità di vita dei cittadini. Non solo. C’è un altro risvolto che merita la dovuta attenzione.
Gran parte di quei 13,6 milioni non risponde, vista la sua vetustà, ai più moderni standard di efficienza energetica e più in generale di sostenibilità. In altre parole, i residenti o le strutture pubbliche consumano più energia elettrica e termica pagando in bolletta lo spreco. Tutto ciò, inoltre, si paga anche in maggiori emissioni nocive con evidenti danni per la salute e l’ambiente. Si può cambiare tutto con un colpo di bacchetta? No, ma bisogna darsi da fare … perché l’Italia come altri Paesi dovrà rispettare il piano strategico dell’Unione Europea al 2050. Ovvero, entro questa data il consumo di energia nell’edilizia dovrà essere ridotto dell’80 per cento (fonte: Energy Roadmap 2050). E c’è dell’altro.
Infatti, l’Unione con una direttiva dispone che a partire dal 31 dicembre 2020, tutte le nuove costruzioni pubbliche e private dovranno essere edifici NZEB (acronimo per la dizione inglese Near Zero Energy Buildings). Con tale locuzione - traducibile con edifici a consumo di energia quasi zero - si intendono opere che minimizzano i consumi legati al riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, illuminazione, produzione di acqua calda sanitaria, utilizzando energia da fonti rinnovabili.
Ritornando al Piano, e a quanto energicamente prevede, l’Italia dovrebbe ristrutturare 1.500 abitazioni al giorno, quasi un appartamento al minuto. Il dato viene fornito dall’Osservatorio Saie. Diciamo che si tratta di una bella scommessa e che auguriamo al nostro Paese di vincere.


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