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DI TUTTO UN PO' 371 - Quattro zampe sono preferibili a due gambe Stampa E-mail

Ero rimasto alla scena dell’Odissea quando Argo, il cane di Ulisse, rivede il padrone dopo vent’anni e di lì appresso chiude gli occhi per sempre. Ero rimasto alla mia cagnolina Lilly che partorì decine di volte e l’ultima, quand’era ormai vecchia e sdentata non riusciva a recidere i cordoni ombelicali. Nell’occasione, ho capito che cosa significhi la parola maieutica senza essere socratico. Ma, adesso, sono di fronte ad una notizia che mi frastorna un po’. Eccola: “La vicinanza e la dipendenza dall’uomo avrebbe reso i cani meno intelligenti: avrebbe cioè fatto perdere alcune capacità di risolvere problemi, perché fiduciosi nell’aiuto dei loro padroni”. La novità arriva dall’Università dell’Oregon. E per il momento non scodinzolo dalla gioia.

Secondo lo studio, sembra che Fido tenda a chiedere soccorso al proprietario qualora (il quattro zampe) si trovi in una situazione complessa. Come si è giunti a formulare questa ipotesi? Con un esperimento che ha messo a confronto 10 cani che vivevano tra le mura domestiche, 10 che venivano da ricoveri per animali e 10 lupi allevati dall’uomo. Questi ultimi si impegnavano molto più di Fido per portare a termine il compito e ottenere la ricompensa mentre gli altri concorrenti si arrendevano con facilità e attendevano l’aiuto del loro padrone.

Entrando nel dettaglio, il premio da conquistare consisteva nella salsiccia posta in un contenitore chiuso da un coperchio collegato ad una corda. Per aprirlo bisognava tirarla e contemporaneamente tenere a terra la scatola. Un compito ritenuto facile per animali intelligenti come cani e lupi. Il risultato? Otto lupi su dieci hanno conquistato la loro ricompensa, mentre 19 cani su 20 sono rimasti a bocca asciutta.

Non entro nel merito del test, ma mi preme ricordare che anche il genere umano, pur nel millenario e faticoso processo di evoluzione, si aspetta tra consimili misericordia e solidarietà. Se così non fosse, sarebbe una vita da cani. Purtroppo, si sente dire: “Non mi fido di nessuno!”. Ciò spiegherebbe perché alcuni si fidano solo di Fido.

Giuliano Agnolini
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