a cura di geipeg










“…una birra fa gola di più in questo giorno appiccicoso di caucciù…”. Ciao Geipeg, il termometro si aggira sui quaranta, tu non sei Bartali e oggi non hai quegli occhi allegri da italiano in gita come canterebbe Paolo Conte. La canicola ti surriscalda portando ad ebollizione le tue convinzioni. Il risultato?
Alzando il coperchio del pentolone che le contiene mi sono scottato. E per un attimo ho temuto che, senza accorgertene, me lo scaraventassi addosso. Perdinci!, queste per noi sono giornate da bollino nero, rimpiango i mesi freddi. Ma il momento è storico. Non per quanto ci racconteremo ma perché - da quando ti conosco e incontro - quest’oggi per la prima volta siamo senza cravatta, come Tsipras e Varufakis. Altre storie, altri momenti storici…



Aspetta, rilassati, c’è tempo… Questo preambolo sul caldo mi serve, vorrei che fosse qualcosa di omeopatico per raffreddare i tuoi moti irosi. Mi serve per sentire che ne pensi di un tema fino ad oggi inesplorato, tra di noi. Mi gusterei, ora, un ghiacciolo ma dimmi la tua sul global warming. “Sono fenomeni su larga scala e sicuramente qualcosa è cambiato”. Ti esento dal dirmi che non ci sono più le mezze stagioni anche se stai per dirmelo. Prosegui. “Perché tu non noti fenomeni atmosferici violenti e limitati nel tempo?”. Lo noto, ma non so se la stessa cosa capitava qualche migliaio di anni fa. “Voglio dire che se modifichi uno status naturale l’impatto ambientale è inevitabile. Ricordi? In Egitto, per costruire una diga spostarono i templi di Abu Simbel che altrimenti sarebbero rimasti sommersi. E l’ecosistema è cambiato”. [...]

©nuovaenergia

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