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INFO@COMUNI - Compost, una risorsa nascosta nel sacco dell’umido Stampa E-mail











26 giugno 2015 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | Vantaggi economici e ambientali del fertilizzante naturale ricavato dai rifiuti organici domestici. Nel nostro Paese se ne ottengono ogni anno oltre un milione di tonnellate evitando l’emissione di 1,1 milioni di tonnellate di anidride carbonica.


Nel sacco dell’umido c’è un sacco di vantaggi, economici e ambientali. Basta saperlo e comportarsi di conseguenza con un occhio di riguardo verso quelli che si definiscono scarti alimentari e che finiscono nel cosiddetto umido. Un occhio di riguardo, prestando attenzione a non buttare nell’indifferenziato - come purtroppo spesso capita - cibo non consumato e lasciato andare in frigo o in dispensa. Quello che è avanzato dopo un pasto scartiamolo pure, nella consapevolezza di poter compiere un gesto amico dell’ambiente.
Infatti, trattando il tutto a dovere, si ottiene un fertilizzante naturale comunemente conosciuto come compost, che oltre a restituire sostanza organica al terreno riduce le emissioni di anidride carbonica.
Con 240 impianti di compostaggio e 43 di digestione anaerobica operativi nel nostro Paese si ottengono ogni anno 1.033.500 tonnellate di compost che consentono un risparmio di circa 25-30 milioni di euro nell’approvvigionamento di torbe e concimi minerali e di 1,1 milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente rispetto all’invio in discarica. Vantaggi ambientali ed economici, quindi, ma anche per il diretto interessato…, il terreno, come sottolinea una nota del Consorzio Italiano Compostatori (CIC): “L’impiego del compost migliora la qualità del suolo, consentendo di conservarne nel lungo periodo la fertilità, il suo stato strutturale, la capacità di assorbire e rilasciare acqua e di trattenere gli elementi nutritivi in forma facilmente assimilabile da parte della pianta”.
Dunque, conosciuto il compost ce n’è abbastanza e avanza per rispettare gli avanzi.


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