DI TUTTO UN PO' 360 - Parigi, o cara con l’auto a passo d’uomo |
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L’hidalgo più famoso è Don Chisciotte. Anne Hidalgo è meno nota del personaggio di Cervantes, e fa il sindaco di Parigi. Non si sa se lotta contro i mulini a vento ma non ha gran simpatia per il traffico automobilistico nella Capitale francese.
Sta di fatto che dal prossimo primo luglio entreranno in vigore i divieti di circolazione per le auto e i veicoli da trasporto più vecchi. Questi mezzi, ritenuti altamente inquinanti, che non potranno circolare nella Ville Lumière tra le 8 e le 20. Insomma, una sorta di rottamazione senza risvolti politici. Entro la fine dell’anno sarà abbassato il limite di velocità a 30 chilometri orari (anche Milano è su questa strada). Nel 2016 scatterà un ulteriore divieto per auto e camion immatricolati prima del 1997 e le moto antecedenti il 31 maggio 2000 (la mia dovrebbe rinunciare a un tour dalle parti della Tour).
La Hidalgo intende ampliare la diffusione delle piste ciclabili, destinate a raddoppiare entro il 2020 con l’obiettivo di incrementare dal 3 al 15 per cento la quota degli spostamenti cittadini in bicicletta. Altro giro di vite: entro la fine dell’anno le zone con limite a 30 chilometri orari saliranno dal 20 al 33 per cento dell’intera rete viaria urbana, con prospettiva di introdurre anche tratti a 20 km/h. ‘‘Viaggiare a 50 l’ora - ha dichiarato la Hidalgo - sarà un’eccezione a Parigi’’.
Piccola considerazione. Il mondo è fatto di contrasti. Sulle strade circolano mezzi che potrebbero toccare velocità elevate e che non sono raggiungibili, fortunatamente, perché il traffico e le leggi non lo consentono. Al CERN di Ginevra, ci sono macchine che accelerano a tutto spiano per cercare qualcosa che non si vede e per cercare di capire la Legge dell’Universo. Entrambi i movimenti sono avvolti nel mistero. Ci sono occorsi pochi decenni per congestionare le città e tra un po’ forse sapremo cos’è capitato milioni e milioni di anni fa. Nell’attesa, davanti ad un semaforo, penso alle mie origini.
Giuliano Agnolini
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