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IL GIORNALIERO - Romiti (Errenergia): “Le rinnovabili? Bisogna crederci per forza!” Stampa E-mail

26 maggio 2015 - C’è ancora spazio in Italia per investire nelle rinnovabili? La risposta può sembrare meno scontata rispetto a soli due o tre anni or sono, quando sarebbe stata improntata a un coro unanime di sì. Nuova Energia lo ha chiesto anche a Pier Giorgio Romiti, presidente di Errenergia, società che realizza impianti da fonti rinnovabili (idroelettrico, fotovoltaico, cogenerazione) di piccola e media taglia; e dal 2012 svolge anche attività di Esco e di vendita di energia elettrica.
“Sono sempre stato un fautore delle rinnovabili - dichiara Romiti - e continuo a crederci; per forza deve esserci ancora spazio! Il mondo va in quella direzione e noi non possiamo certo sottrarci. Purtroppo, in questa fase, la legislazione sta diventando più restrittiva. Il tema è sempre quello degli incentivi e di chi li paga; probabilmente bisognerebbe trovare un soggetto alternativo rispetto alla bolletta...

Una proposta?
**Potrebbe trattarsi di una vera e propria imposta sulla produzione di anidride carbonica. Un tot a tonnellata, usando poi il ricavato per supportare la produzioni a zero emissioni.

D’accordo l’incertezza del quadro normativo e i continui cambiamenti dei sistemi di incentivo. Ma pure la Sindrome Nimby non scherza: sembra sempre più difficile realizzare sul territorio anche piccoli impianti alimentati da fonti rinnovabili, senza incontrare opposizioni o ricorsi...
**Questo è sicuramente vero. Devo però dire che nella nostra personale esperienza non ci siamo mai scontrati con particolari opposizioni. Nell’idroelettrico siamo sempre intervenuti su impianti già esistenti, attraverso revamping e ristrutturazioni; e questo ci ha semplificato il lavoro. Nel fotovoltaico non abbiamo mai incontrato grosse difficoltà...

Quanto è importante, dunque, un dialogo costante e diretto con il cittadino?
**È fondamentale. Qualsiasi progetto infrastrutturale - dal piccolo impianto alla grande opera - prima di essere lanciato va spiegato.

E questo ci porta al Festival dell’Energia...
**L’energia, come l’acqua, è un tema di primaria importanza, ed è fondamentale attuare una transizione rispetto ai modelli ad alto impatto ambientale che spesso sono stati adottati nel passato. E siccome la sensibilità e l’attenzione delle popolazioni, così come la volontà di partecipare attivamente ai processi decisionali, sono in continua crescita, sempre più importante diventa il dialogo tra gli operatori e i cittadini. Questi ultimi vanno coinvolti, istruiti e convinti!

In conclusione, dove vede gli spazi più interessanti per uno sviluppo a breve termine delle rinnovabili?
**Direi: mini idroelettrico, solare di piccola taglia (la tipica applicazione da condominio) e biomasse. Su queste ultime, in particolare, vedo parecchio movimento.

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