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INFO@COMUNI - Internet fa “cose” molto intelligenti e cambia le città Stampa E-mail











30 aprile 2015 | INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA | La Rete si evolve con grande rapidità e consente agli oggetti di comunicare dati e fornire informazioni su se stessi. L’applicazione della tecnologia Iot al Sistema Paese permetterebbe un risparmio annuale di 4,2 miliardi di euro evitando l’emissione di oltre 7 milioni di tonnellate di anidride carbonica.


Internet sorprendente! Il punto esclamativo ci sta. La rete ci ha cambiato la vita e anche qui ci starebbe (anzi ci sta) un bel punto esclamativo. Non vale la pena di fare qualche esempio, tanti sono gli utilizzi, poiché giunge il momento di farne altri in merito all’evoluzione di Internet, per sua natura condannata a cambiare pelle a velocità impressionante (altrimenti, senza la velocità) non sarebbe Internet.
Adesso è il momento di “Iot”. La sigla sta per Internet of Things e, cercando di semplificare al massimo, si tratta di un’estensione della Rete agli oggetti (things) che possono comunicare dati su se stessi e/o fornire informazioni Lo scambio con e tra gli utenti avviene - è forse superfluo ricordarlo - tramite i supporti più diffusi, quali smart phone, tablet, pc, eccetera. Ecco, allora, alcuni casi…
La sveglia può suonare prima se il traffico in quel giorno è più intenso del solito. Ed ancora, le confezioni dei medicinali avvertono chi ne fa uso qualora si sia scordato di assumerlo. Un altro esempio divertente: le scarpe da jogging trasmettono tempi, velocità e distanza per gareggiare in contemporanea con un altro atleta che sta facendo altrettanto in qualsiasi altra parte del Pianeta. Certamente, ed è meglio chiarirlo, il nostro “Iot” non è un gioco.
Anzi, come rivela uno studio del Politecnico di Milano, la faccenda diventa molto, molto seria quando queste tecnologie vengono applicate a livello di Sistema Paese nell’ambito dell’illuminazione pubblica, della gestione dei rifiuti e della mobilità.
Tutto ciò fa sì che la Rete diventi un tutt’uno con la città entrambe accomunate dall’aggettivo smart, ovvero intelligente. E sarebbe davvero intelligente farne uso poiché si potrebbero risparmiare 4,2 miliardi di euro l’anno, evitando contemporaneamente l’emissione di 7,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica. L’indagine del Politecnico aggiunge che quasi la metà dei Comuni con oltre 40 mila abitanti ha già avviato un progetto di città intelligente, basato su tecnologie “Iot” e il 75 per cento segnala la presenza di iniziative in programma per il 2015.


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