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DI TUTTO UN PO' 350 - Le nostre otto pagine alla scoperta della scuola in bolletta Stampa E-mail

Che cosa ci stanno a fare, in un periodico, ogni numero, otto pagine dedicate alla scuola? Gentili lettori, le trovate su Nuova Energia e se non le avete già notate, vale la pena di ricordare che il loro contenuto non ha nulla a che fare con atmosfere da Attimo Fuggente. E nemmeno con elucubrazioni sociopedagogiche. Men che meno con annunciate assunzioni di insegnanti precari e riforme via discorrendo.

Sulle nostre otto pagine trovano spazio argomenti di assoluta concretezza che si possono sintetizzare nel titolo di questa sezione dedicata: La scuola in bolletta. Ci potrebbe esser un po’ di ironia… ma c’è un dato di fatto sul quale - almeno su questo - i pareri sono unanimi.

Il parco edifici scolastici non è in buono stato. Anzi, vista la sua età, un ripasso sarebbe più che necessario non solo sotto l’aspetto estetico ma ancor di più su quello, complessivamente, energetico. Un esempio. La maggior parte delle nostre scuole fu costruita in anni (dai Settanta in poi) quando riscaldarle e illuminarle costava veramente poco. Oggi, la situazione è cambiata, al punto che in alcune città si è pensato di concentrare le lezioni nei primi cinque giorni della settimana lasciando il sabato “chiuso per risparmio energetico”.

Oggi, rispetto agli anni dello spreco, si impone una cultura finalizzata alla sostenibilità. E proprio questa dovrebbe salire in cattedra con un filo conduttore che fa capo all’efficienza energetica. Certamente, una caldaia installata quarant’anni (forse ancora alimentata ad oil) fa non ha lo stesso rendimento di un impianto ecocompatibile. Quarant’anni fa, le rinnovabili erano sconosciute tanto quanto le smart city, la coibentazione era un “problema” inesistente e il raffrescamento un comfort non ancora capillarmente diffuso.

Nuova Energia è partita da una constatazione molto semplice. In Italia ci sono oltre 45 mila edifici scolastici che consumano molta energia (quanto lo scoprite leggendo le otto pagine…!) e che potrebbero risparmiarne molta se facessero capolino congrue tecnologie, peraltro già disponibili. Inutile ricordare che il momento è difficile e investire nell’innovazione e nella ricerca, nell’istruzione e nella formazione è un leitmotiv condivisibile ma da mettere in pratica partendo anche da quella piccola cellula del sapere che chiamiamo aula-scuola. Le nostre otto pagine non cambieranno il mondo (della scuola) ma proviamo a migliorarlo un po’ ospitando il contributo di competenze già eccellenti e, auspichiamo, via via più ampio.

la redazione
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