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Tutto ha avuto inizio nel settembre dello scorso anno. Parlando di efficienza energetica con alcuni esperti di RSE, è comparso sul tavolo uno studio relativo ai consumi delle scuole italiane:
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Lo stesso studio rilevava, inoltre, che attraverso una serie di interventi mirati di efficientamento già oggi sarebbe stato possibile ottenere riduzioni del fabbisogno energetico finale degli edifici scolastici tra il 35 e l’82 per cento. Questi dati dirompenti hanno acceso una lampadina.
Utility e grandi aziende energetiche da sempre propongono specifici progetti scuola tra le attività di promozione svolte in ambito territoriale. L’offerta, ampia e diversificata, è tuttavia legata da un comune filo conduttore. Nella quasi totalità dei casi l’approccio è di tipo didattico/ formativo: dispense, giochi, brochure, schede tecniche, visite ad impianti, per spiegare ad alunni e docenti il mondo dell’energia e i suoi segreti. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Ciò che sembra mancare del tutto è una proposta in grado di partire proprio dall’edificio scuola come soggetto di riferimento e come fonte di consumo. Oltre ad occuparsi dei massimi sistemi dell’energia, perché non provare a capire quanto accade ogni giorno all’interno delle quattro mura scolastiche?
Nuova Energia ha deciso di abitare questo vuoto e di approfondire il tema attraverso una specifica sezione, La scuola in bolletta. Ovvero: l’edificio scuola come fonte di consumo posto al centro di una proposta divulgativa sui temi dell’efficienza energetica. Questo progetto - che intende accompagnare i nostri lettori per tutto il 2015 - si pone alcuni precisi obiettivi.
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Prima ancora di sapere “come” e “quanto” consuma, occorre capire che l’edificio scuola consuma; può sembrare una banalità lapalissiana, ma non è così. Poi, intende procedere ad un’analisi della situazione nelle scuole, divisa per voci (illuminazione, uffici, mensa, …) e tipologie di consumo (energia, calore, acqua, ...), presentare tecnologie e soluzioni nel campo dell’efficienza applicabili alle scuole, illustrare progetti significativi o casi concreti di eccellenza. Infine, proporre comportamenti virtuosi che possano contribuire a ridurre i consumi.
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