31 gennaio 2015


DA (NON) ESPOSIZIONE Tre notiziole introduttive a sfondo milanese, ma non solo. Nella città lombarda sono stati identificati e schedati 900 graffitari, uno per ogni circa 1.400 abitanti. Il Comune, lo scorso anno, ha incassato 11 milioni per l’affitto dei luoghi dove sono stati allestiti circa 200 set cinematografici. Infine, il primo tentativo di taroccare un biglietto dell’EXPO si è registrato in Cina. Un tris di fatti che fa riflettere. Milano spende più della metà dei sopracitati incassi per pulire i muri da scritte e opere varie, a maggio arriveranno alcuni milioni di visitatori (si spera molti cinesi) dell’Esposizione che sarà Universale ma che può avere un importante risvolto locale, visto che molte iniziative - aldilà di quelle strettamente fieristiche - saranno disseminate in tutto il territorio nazionale.

Ci si conta davvero per dare una scossa all’economia italiana che per il momento mette in mostra oltre due fallimenti di aziende l’ora (62 ogni santo giorno), totalizzando nel 2014 oltre quindicimila fallimenti con un aumento del 9 per cento rispetto all’anno precedente e del 66 nei confronti del 2009.

Si punta sulla manifestazione per dare una boccata di ossigeno alla nostra occupazione mentre si apprende che le prestazioni di un hacker per bloccare un sito valgono 50 dollari il giorno, 200 per entrare in una e-mail, più del doppio per violare web o smatphone. Presumibile che le misure di contrasto alimentino mercato e occupazione. Chi non trova quest’ultima nel nostro Paese, trova opportunità all’estero. È il caso dei medici che nel 2009 emigrarono in 396 e l’anno scorso i 2.363. C’è da dire che ogni anno in Italia si laureano 10mila medici, i posti nelle scuole di specializzazione ammontano a 5mila e a mille per il tirocinio per i futuri medici di famiglia. Augurando il massimo successo all’Expo 2015, intanto andiamo avanti così, non solo a Milano.

Giuliano Agnolini_____