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DI TUTTO UN PO' 343 - ‘Sta diretta mi va di traverso Stampa E-mail

Quando guardo la televisione mi capitano cose strane. Ma proprio per non darmi una responsabilità soggettiva sull’oggetto della faccenda scarico ogni responsabilità sui fautori dell’oggettiva, per me, stranezza. Che sta in questo: durante le trasmissioni, se ci sono molti ospiti, se soprattutto sono in onda talk a sfondo politico, si nota qualcuno che maneggia, credo, apparecchi telematici. Se questi non sono di grosse dimensioni (ad esempio i tablet) vengono consultati a filo di inquadratura - osservando il display in zona parapelvica - per nasconderli alla vista del telespettatore.

Non si capisce, tuttavia, perché poi il regista colga in fallo il tastierista mentre si trova all’opera. Non si capisce, anche, che cosa si messàggino, oppure che cosa ci sia da leggere durante il dibattito. Spiego meglio il motivo del mio disagio. Essendo abituato a guardare negli occhi, quando guardo lo schermo mi dà fastidio che qualcuno abbassi gli occhi per fare altro. Istintivamente, abbasso gli occhi per vedere che cosa sta accadendo sotto lo schermo, ovviamente senza risultato, essendo il topos inaccessibile al mio sguardo.

Preso da incontenibile curiosità, provo ad immaginare i contenuti di cotanto digitare a tutte le ore. Un “butta la pasta!”? Com’è andata la verifica di matematica fatta da Andrea o Laura? Signor x, onorevole o dottore, le gomme invernali sono pronte!

Forse nulla di tutto questo. Ma sarebbe meglio che fosse questo. Purtroppo, c’è il sospetto che fuori dallo studio ci possa essere un suggeritore. A conferma che la vita è un teatro, anche in televisione.

Giuliano Agnolini
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