29 dicembre 2014 - INFO@COMUNI | NUOVA ENERGIA - Una ricerca proiettata al 2020 nella previsione che venga riciclata la metà dei RSU. La corretta gestione del ciclo consentirebbe all’Italia di ridurre del 2,5 per cento le emissioni di anidride carbonica con un risparmio di 56 milioni di euro sulle quote ETS.


Il riciclo dei rifiuti riserva sempre delle piacevoli sorprese. A conferma - vale la pena di ribadirlo - che, volendolo…, i rifiuti non sono un problema ma una risorsa sotto il profilo economico ed anche ambientale. Lo conferma uno studio di Althesys che riporta queste conclusioni: se l’Europa riciclasse il 50 per cento dei rifiuti urbani potrebbe tagliare 103 milioni di tonnellate di anidride carbonica, equivalenti in euro a circa 643 milioni. Il calcolo di questi benefici è proiettato al 2020, una data importante per chi ha a cuore l’abbattimento dei gas serra e del loro negativo effetto sui cambiamenti climatici.
Secondo lo studio, anche l’Italia potrebbe fare la sua parte riducendo del 2,5 per cento i suoi gas serra attraverso “il solo riciclo dei rifiuti”. Insomma, con il recupero e il riciclo “si ottiene un taglio alle emissioni italiane di anidride carbonica di quasi 10 milioni di tonnellate l’anno”, pari a circa il 2,5 per cento del totale italiano che è di 435 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. A proposito, detto in estrema sintesi, se un’azienda produce emissioni nocive paga un indennizzo riparatore stabilito dal mercato europeo delle emissioni (ETS). In termini economici, calcolando il costo delle emissioni di gas serra ai prezzi attuali si tratterebbe di un risparmio di 56 milioni di euro. Non partiamo comunque da zero, anzi. In Italia nel 2013 il riciclo dei rifiuti urbani ha già permesso di evitare 9.144.541 tonnellate equivalenti di CO2.
In conclusione, l’ennesima conferma che la “cultura del riciclo” va rafforzata. Trattandosi di rifiuti, i vantaggi economici e ambientali non meritano un rifiuto.