a cura di geipeg










Non è una sorpresa ma quasi. Dopo due buche, un pieno. Un incontro pieno anche se breve. Geipeg ritorna in carne ed ossa, dopo due numeri, senza messaggi strani recapitati all’improvviso, quando non te lo aspetti. Qualche nota di colore. Il cielo è plumbeo, piove a dirotto, la puntualità non ci difetta. Lui, proprio lui, dopo tanto tempo si materializza. Mentre si avvicina, bisogna riabituare i timpani alla sua voce ma ancor di più al suo dasein, ovvero alla sua esistenza (tradotto dal tedesco all’italiano).



Bisogna riprendere confidenza con quel suo modo di essere franco e sdoppiato, sobrio e ironicamente retorico al limite di un’esibita ignoranza (socratica). Non ha l’aspetto di Orfeo dopo la vista infernale di Euridice, ma chissà dove sei stato, in quanti Stati hai soggiornato facendo perdere le tue tracce e la mimica. Anche stavolta batti i piedi in un fremito ritmico vagamente rap appena infilate le gambe sotto un tavolino di un bar di periferia, rumoroso, affollato da mattutine bocche che appetiscono impiegatizie prime colazioni.
Non sei nemmeno incupito ma a sorpresa abbastanza speranzoso. Anzi del tutto dichiaratamente speranzoso. A questo punto temo che tu sia così perché s’avvicina il Natale. Temo, vista l’inusitata novità, che la pioggia scenderà ancora più fitta.[...]

©nuovaenergia

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