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IL GIORNALIERO - I giovani preferiscono le rinnovabili... gli anziani i trattori Stampa E-mail

18 dicembre 2014 - Si fa un gran parlare della necessità di svecchiare l’età media dei nostri agricoltori, di favorire il ricambio generazionale, di passare il timone ai più giovani per dare nuovi impulsi agli investimenti nel settore primario e alla diversificazione delle attività in azienda. Ma è poi del tutto vero?
In realtà - ci racconta una recente indagine Ismea - tutto dipende dalla tipologia di intervento. Lo studio ha interpellato un campione di aziende agricole, chiedendo ai proprietari se e quale tipo di investimento erano intenzionati a effettuare nel corso del prossimo anno. Ne sono uscite alcune interessanti sorprese. Ad esempio, riguardo all’installazione di impianti alimentati da energie rinnovabili la propensione sembra crescere con il calare dell’età. Il 6 per cento delle aziende interpellate dal sondaggio ha dichiarato di voler fare nel corso del 2015 un investimento di questo tipo; ma la percentuale sale all’11 per cento limitando l’attenzione alle aziende condotte da under 40 anni.
All’estremo opposto si posizionano le spese programmate per l’acquisto di attrezzature e macchinari agricoli. La quota dei potenziali investitori è pari al 36 per cento se si pone la domanda ai conduttori con più di 40 anni, mentre scende al 26 per cento rivolgendosi agli agricoltori più giovani. C’è uno stacco evidente di ben 10 punti percentuali
Per la maggior parte delle altre tipologie di investimento la propensione dei giovani torna ad essere superiore a quella degli over 40 anni. Succede, ad esempio, per gli investimenti in nuove costruzioni agricole, l’acquisto di terreni o beni strumentali per l’azienda, l’aumento della superficie messa a coltura.

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