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Pinto: “Senza dubbio, il 2015 sarà più sfidante” Stampa E-mail
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L’AMMINISTRATORE DELEGATO E PRESIDENTE DI AXPO ITALIA


di Davide Canevari

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2014 is almost over… at last!
Many professionals in the energy industry seem to be happy about 2014 finally coming to an end. Nuova Energia meets Salvatore Pinto, Axpo Italia’s CEO and President, to see what lies ahead.
“Unfortunately, if I look to 2015 I see no sign of reversal of the trends that have been characterizing the market - says Pinto - first and foremost the reduction in energy consumption. Moreover, some of the undesirable events announced in the last few months may actually take place with an impact on the whole system. I am referring, for instance, to the decommissioning of big thermoelectric power plants and its costs for the industry and for society, as well as possible corporate crises”.
A difficult scenario then, that seems to be confirmed by the many foreign companies that chose Italy in the last few years and now appear to be regretting having done so.
But what about Axpo? “Well, certainly when we launched our 2,000 MW capacity industrial plan to be achieved through combined cycle plants, we relied on far better expectations. Still, our Italian subsidiary’s results went beyond expectations many times and its positive turnover and profit trends remain unchanged. We should not forget that the problems affecting Italy have to be set in the European context: those who have invested in Spain are definitely not very happy and German players look far from being satisfied; also, the French nuclear plant fleet coming of age causes great concerns about the future energy capacity available on the other side of the Alps. Our Swiss parent company is currently affected by the dropping prices in the countries it exports to as well as by the significant revaluation of the Swiss Franc”.
What will the forthcoming months bring to us, then?
“Many more key issues will come to a head” - adds Pinto - “and like for many other sectors, reforms will become imperative. Service quality will pay off for virtuous companies, at the same time end users will become increasingly aware of their rights and value. We are quite worried about reforms, while we are confident that we will be tackling all opportunities offered by a more selective, better developed market to companies like ours, striving for quality services and innovation”.
Pinto’s conclusive, sort of tweet-style lines are addressed to Italian Prime Minister Renzi: “The Energy sector can either be a ball and chain or the driving force of recovery. We still have time to turn it into a driving force, but time will soon run out”.
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Anno 2014... finalmente è finito! Molti operatori del comparto energy sembrano condividere questa affermazione viste le difficoltà vissute dal settore. Nuova Energia ha incontrato Salvatore Pinto, amministratore delegato e presidente di Axpo Italia, per fare il punto della situazione anche in chiave prospettica, pensando ai prossimi mesi e alle sfide che pongono.


“Guardando avanti, purtroppo, non vedo per il 2015 alcun segnale di discontinuità rispetto ai trend che stanno segnando il mercato - esordisce Pinto - primo fra tutti la contrazione dei consumi energetici.
Inoltre, mi attendo che le criticità annunciate si manifestino riversando i loro effetti sul sistema: penso, ad esempio, alle dismissioni dei grandi impianti termoelettrici con relativi costi industriali e sociali e allo sviluppo di alcune crisi societarie. Il 2015 sarà perciò più sfidante, non c’è dubbio”.




Alla luce della situazione critica in cui versano gli operatori, e degli oneri crescenti a carico del consumatore, certamente il mercato e le sue regole vanno ripensati. Già, ma in quale direzione?

**Se volessimo veramente raccogliere la sfida sarebbe in effetti ora di ripensare l’intero sistema che oggi appare inadeguato, sia a stimolare una crescita economica, sia a garantire la sopravvivenza del mercato stesso dell’energia. Non a caso gli operatori che possono si rifugiano volentieri nei servizi regolati con certezza di remunerazione, mentre la competizione è difficilmente in grado di offrire vantaggi di prezzo, essendo ormai la componente energia minoritaria rispetto al carico fiscale e parafiscale della bolletta. Certo è difficile formulare alternative, ma è quello che dobbiamo fare, soprattutto alla luce della maggiore integrazione europea dei mercati.


Salvatore Pinto
Più servizi al cliente o meno costi in bolletta... Cosa chiede il mercato e come si può pensare di conciliare le due esigenze?
**Non dubito che gli operatori, spinti dalla competizione, sappiano sviluppare sempre nuovi e utili servizi. Ormai la concorrenza si basa più sugli aspetti intangibili del prodotto a beneficio del consumatore: questo è certamente un merito da attribuire al mercato. Più difficile è invece scrollare il fardello di oneri e tasse. Potremmo iniziare però riconsiderando la loro sbilanciata distribuzione e rivedendo quei costi che non sono altro che la socializzazione di rendite di posizione.



Quanto siamo lontani oggi (o quanto ci siamo allontanati in anni recenti...) da un modello ideale di liberalizzazione? Secondo lei stiamo camminando con il passo del gambero?
** Non c’è dubbio che la parte contendibile espressa dal mercato si sia drasticamente ridotta negli ultimi anni. In bolletta si compete oggi solo su una componente minoritaria del costo complessivo, mentre nella produzione la priorità di dispacciamento degli impianti rinnovabili spesso rappresenta la maggior parte dell’offerta a copertura del consumo. Di questo passo direi che si andrà all’estinzione del mercato contendibile. A meno di non ripensarlo e di rinvigorirlo.



Ad esempio?
**Perché non sviluppare un serio mercato della flessibilità che sia realmente contendibile?



Sempre di più, in futuro, la tecnologia potrà essere protagonista del settore. Quali innovazioni, a suo avviso, potrebbero contribuire a sovvertire ulteriormente gli attuali paradigmi del comparto?
**Sappiamo che il consumatore, quale sia la sua dimensione, oggi può anche essere auto-produttore e volendo, gestire il proprio fabbisogno in funzione delle condizioni di mercato. In futuro le tecnologie gli permetteranno di gestire con sempre maggiore consapevolezza un ruolo attivo in una rete intelligente e integrata. Non passerà infatti molto tempo prima che, con lo sviluppo della mobilità elettrica e il potenziamento della capacità di accumulo distribuita, sia in grado di presentarsi come vero player di mercato, magari in forma aggregata.
A metà ottobre abbiamo promosso un convegno proprio sulle nuove tecnologie dedicate al settore, invitando ricercatori e aziende italiane e internazionali. L’impressione avuta è che le soluzioni più promettenti e prossime siano nel campo dell’accumulo e delle smart grid. Entrambe hanno la potenzialità di sovvertire l’attuale sistema introducendo una forte frammentazione e indipendenza.



L’efficienza energetica sembra essere la nuova frontiera. Fino a dove è stata esplorata? Quali concrete opportunità potrà riservare al Sistema Paese? E quale ruolo può giocare una utility come Axpo che... dovrebbe essere interessata ad un aumento dei consumi dei clienti e non ad una riduzione?
** L’efficienza energetica non solo rappresenta una seria possibilità di recupero di competitività per le aziende, attraverso la riduzione dei costi energetici, ma anche una concreta occasione di volano economico con lo sviluppo di una filiera locale. Molti imprenditori lo hanno compreso, ora tocca al settore pubblico attrezzarsi per poter usufruire di questa opportunità e offrire alle tante aziende italiane del comparto una possibilità di intervento.
Axpo ha da tempo capito che il suo nuovo ruolo è quello di partner energetico per i propri clienti e non di mero fornitore di una commodity indifferenziata. Siamo quindi al fianco delle aziende per sviluppare progetti di efficienza recuperando la redditività perduta nella fornitura con le attività di progettazione e di implementazione delle nuove tecnologie. Axpo è interessata a guadagnarsi la fiducia dei clienti come provider di servizi integrati nell’ambito energetico, considerando oggi più remunerativo introdurre innovazione e qualità nel servizio rispetto alla difesa del margine sui volumi di energia elettrica o gas dispacciati.



Molti degli stranieri che negli anni scorsi sono arrivati in Italia sembrano essersi pentiti della scelta. E Axpo?
**Certamente quanto si lanciò il piano industriale per 2.000 MW di capacità con impianti a ciclo combinato si avevano ben altre aspettative. Così come si ritenne che lo sviluppo legislativo e regolamentare a seguito del primo decreto sulla liberalizzazione sarebbe stato più celere e lineare. Tuttavia la consociata italiana ha spesso ottenuto risultati oltre le aspettative e tuttora mantiene un trend positivo in termini di fatturato e profitto. Non dimentichiamoci poi di collocare i problemi italiani nell’ambito del contesto europeo: chi ha investimenti in Spagna non è certo felice e gli operatori tedeschi non mi sembrano soddisfatti, mentre l’invecchiamento del parco nucleare francese pone serie apprensioni sulla futura capacità transalpina. La nostra stessa casa madre svizzera sta soffrendo il crollo dei prezzi dell’energia nei Paesi di destinazione delle esportazioni e un franco particolarmente rivalutato.
Valutiamo infine che l’Italia, nonostante la crisi, è sempre il quarto mercato energetico europeo e mantiene eccellenze tecnologiche, spirito innovativo e reattività non comuni.


Sembra che in Italia il lavoro del regolatore sia particolarmente complesso; spesso si creano conflittualità con gli operatori. Ma è davvero così difficile trovare dei punti di incontro? E cosa succede nel resto d’Europa?
**In tutti i modelli europei il regolatore indipendente deve porsi in una logica dialettica rispetto ai vari portatori di interesse e al Governo. Più questa dialettica è trasparente e tracciabile meglio è per il progresso della governance del nostro settore. Questo è in particolare l’interesse di Axpo e di altri operatori con capitale straniero e quote di mercato prive di alcuna dominanza, interessati alla contendibilità e trasparenza del mercato.



Si è parlato poco delle rinnovabili. È curioso: fino a ieri, nel bene o nel male, sembravano essere le protagoniste assolute di ogni dibattito sull’energia. È cambiato qualcosa?
**Fino a qualche mese fa il dibattito sulle politiche di sostegno alle fonti rinnovabili era sicuramente vivace. Oggi le rinnovabili sono una realtà e il loro impatto sul mercato è ormai manifesto. La discussione ora verte proprio sugli effetti di quelle politiche di sussidio. Ci si interroga infatti su come si possa mantenere economicamente in vita i cicli combinati che, perduto il ruolo di impianti di baseload a favore delle rinnovabili, sono comunque indispensabili per la modulazione.
E soprattutto si discute su come gestire l’ipertrofia della componente A3 che vanifica ogni riduzione del costo dell’energia in bolletta: è una voce che andrà distribuita sul consumo o sulla capacità impegnata? La pagheranno tutte le fasce di utenti o sarà discriminatoria favorendo gli energivori?


Salvatore Pinto
Un altro illustre scomparso è la SEN. Non se ne sente più parlare... Che fine ha fatto?
**La SEN non è mai passata in Parlamento ma resta il documento-guida della strategia del Governo in termini di energia.
La presenza stessa del sottosegretario Claudio De Vincenti rappresenta una garanzia di continuità in questo senso. Per altro, alcuni degli aspetti della SEN si stanno - più o meno faticosamente - traducendo in regolamentazione specifica. Più in generale la sua visione di un’Italia hub dell’energia e che punta sull’efficienza, a mio avviso, resta strategicamente convincente.



Se potesse fare un appello a Renzi, uno solo e “contenuto” nello spazio di un tweet, cosa chiederebbe?
**Il settore energetico può essere la zavorra o il volano per la ripresa. Siamo ancora in tempo per sviluppare la seconda opzione. Ma non per molto.



Senza scomodare la sfera di cristallo... a questo punto cosa prevede per il 2015?
**Molti altri nodi arriveranno al pettine e, come in tanti settori, alcune riforme diventeranno improrogabili. La qualità del servizio premierà sempre di più gli operatori virtuosi, nel contempo il consumatore acquisirà sempre maggiore consapevolezza dei propri diritti e del proprio valore. Il primo aspetto ci impensierisce molto, mentre siamo fiduciosi di poter sfruttare tutte le opportunità che un mercato più selettivo e sviluppato possa offrire alle realtà che hanno nel servizio e nell’innovazione la propria vocazione.



Per concludere, una domanda di taglio geopolitico. Cosa ne dice del recente accordo Cina-USA sul clima?
**Finalmente l’Europa non marcia sola nelle politiche ambientali. Tra l’altro con scarsi risultati a livello globale, visto che il guadagno locale veniva tutto vanificato dalla tumultuosa crescita dell’economia cinese ad alta intensità di emissioni.
Gli stessi USA hanno evitato a lungo di pagare l’inefficienza energetica del loro sistema. Il conto ambientale finalmente sarà addebitato anche ai maggiori responsabili delle emissioni che così perderanno il vantaggio economico di aver eluso tale impegno.


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Rodolfi: “vicini alle aziende
lungo tutta la filiera energetica”
Axpo Italia, consociata italiana del gruppo svizzero Axpo, è attiva lungo tutta la filiera energetica. L’azienda ha chiuso il 2013 con un fatturato di 2.900 milioni di euro sviluppati dal trading e dalla vendita di energia e gas. Da novembre di quest’anno Simone Rodolfi è il responsabile dell’area commerciale dedicata ai grandi clienti consumatori e produttori indipendenti. “Rappresentiamo l’interfaccia verso il mercato energetico per tutte le aziende che ambiscono ad ottimizzare e gestire in maniera consapevole ed efficiente il proprio consumo o la propria produzione di energia”, spiega Rodolfi.
“Con il nostro supporto - prosegue - i clienti sono in grado di monitorare efficacemente il mercato e di cogliere le migliori opportunità nell’ambito di una concordata strategia di gestione del rischio e con la consapevolezza di essersi affidati ad un partner solido e competente. Il servizio offerto a queste grandi realtà è articolato e specificatamente disegnato sulle esigenze del cliente”. Axpo affianca a questi servizi la progettazione di soluzioni per l’efficienza energetica sostenendo i clienti nella fase di acquisizione delle tecnologie.
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