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PAUSA-ENERGIA
 
DI TUTTO UN PO' 332 - La vita sale e scende alla fermata Stampa E-mail

Ci sono molti modi per trattare il tema “energia e trasporti”. Ad esempio, si sale sugli autobus, in città, e si nota che non sono tutti giovanissimi. Quelli che lo sono diventeranno, a loro volta, adulti e poi anziani. La senescenza su strada e su gomma si manifesta con alcuni pezzi traballanti e penzolanti all’interno dei mezzi, con insonorizzazione mediocre che non pone al riparo dagli schiamazzi di alcuni passeggeri.

La pulizia può lasciare a desiderare, ma non è colpa (sempre) dei mezzi e di chi la deve curare ma, (spesso) di chi li frequenta. D’altronde, chi esce la mattina lindo, la sera torna un po’ sfatto. Pavimenti, sedili e vetri non possono rifarsi il trucco in/di corsa.

Fuori, c’è inquinamento; anche dentro, ma di parole. Tutti parlano, non con il vicino ma con qualcun altro che se ne sta chissà dove lontano, attaccato ad un apparecchietto mobile al quale si affida lo stabile ponte della comunicazione interpersonale.

Lo spettacolo è garantito e non sempre richiesto. Tempo fa, capitò (in un ora serale di punta, stretti come nelle piazze dei comizianti di successo, al chiuso o all’aperto) di sentire il resoconto di una serata a tu per tu trascorsa con affettuosa energia. L’indomani, la signora senza veli (non sull’autobus ma nell’eloquio) esponeva telefonicamente al signore (un po’ titubante, per quel che si poteva intuire) il desiderio di replicare la piacevole circostanza (loro, non per i miei timpani). A quell’ora, prima di cena, si capisce che gli appetiti sono di diversa natura e non sempre vengono mangiando. Giunse sospirata la mia fermata anche se sono certo che la conversazione parzialmente ascoltata sia ancora in corso. Con quale esito non so.

Infine, una considerazione sull’autobus come testimone del nostro tempo. Sono aumentati i posti a sedere riservati (dopo faticosa salita) agli anziani. Anche questi sono aumentati e i posti non bastano mai. Salgono, a fatica, molti passeggini con bebè. Le ruote non eguagliano i bastoni. Talvolta, gli opposti si incontrano. Bisognerebbe cambiare l’interno degli autobus per avere una mobilità davvero sostenibile.

Giuliano Agnolini
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