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IL GIORNALIERO - Le biomasse sfratteranno il solare dai tetti delle città? Stampa E-mail

30 ottobre 2014 - Tempi duri per il fotovoltaico in ambito urbano. Fiaccato dallo spalma incentivi, ora rischia di essere sfrattato dai tetti dei condomini cittadini dalla concorrenza di zucchine, melanzane e piccoli arbusti di varia natura. La nuova frontiera della valorizzazione energetica e ambientale in città mette infatti in primo piano le biomasse, quasi a voler prendere a pomodori in faccia i pannelli in silicio.
È di questi giorni il seguente lancio di una azienda triestina (la Harpo): orti sul tetto contro il caro bolletta! “Un orto o un giardino sul tetto può far risparmiare fino al 30 per cento di energia, senza dimenticare il guadagno sul piano estetico”, viene precisato nel comunicato stampa.
L’elenco dei benefici è davvero accattivante: fresco d’estate e caldo d’inverno; risparmio energetico; maggiore durata del tetto; costi contenuti rispetto ai benefici (circa 70 euro a metro quadrato per fare solo prato verde, tra 100 e 120 euro a metro quadrato per prato verde e piccole piante, circa 200 euro a metro quadrato per prato verde e arbusti); miglioramento del microclima; migliore ritenzione idrica; migliore filtraggio delle polveri; protezione dal rumore; influsso positivo sul clima degli ambienti interni...
Per rendere più virtuoso il processo si potrebbe anche pensare a una piccola caldaia a biomasse da installare in cantina, alimentata con le potature o i residui della cura del verde ad alta quota? Per ora nessuno ci ha pensato, ma chissà...
In confronto il curriculum di un normale pannello fotovoltaico a dir poco sfigura! Tra gli svantaggi, non segnalati dai promotori dell’iniziativa, una possibile recrudescenza delle liti condominiali o, nella migliore delle ipotesi, un dilatarsi dei tempi delle assemblee per l’approvazione dell’ordine del giorno. Mica facile mettersi d’accordo su quale ortaggi piantare...

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