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DI TUTTO UN PO' 328 - Notizia del giorno: anche 40 cent fanno la differenza Stampa E-mail

Ogni giorno piovono bombe d’acqua formato “presente e futuro dell’Italia”. Sono scrosci violenti di dati e cifre che non lasciano sperare, nell’immediato, molto bel tempo. D’altronde le previsioni meteo-economiche spesso lasciano il tempo che trovano. Da qualche anno, infatti, l’arrivo del sole viene pronosticato a breve, solo che il breve si allunga essendo spostato sempre un po’ in avanti, come nel paradosso zenoniano della tartaruga rincorsa dall’Achille Bolt. Il tempo si dilata, le speranze si restringono. “L’ipotesi di una discesa del tasso di disoccupazione ai livelli “pre-crisi”, ovvero intorno al 7%, sembra irrealizzabile perché richiederebbe la creazione da qui al 2020 di quasi 2 milioni di posti di lavoro”. Questo lo dice il Cnel nel suo Rapporto sul mercato del lavoro 2013-2014 a conferma che se l’economia soffre di leopardismo qualche motivo ci sarà.

La situazione è quella che è. Me ne sono accorto, anche se me n’ero già accorto, recentemente. Nella vita di una persona, ci sono alcuni riti quotidiani (non solo rasatura, caffè, aperitivo). Si sono diradati quelli a sfondo religioso ma ciò non esclude che una persona religiosa pratichi una laica lettura dei quotidiani. C’è chi se lo fa recapitare a casa o se lo fa mandare dalla rete. Qualcuno va ancora in edicola, ce ne sono ancora (sempre meno). I gestori (quelli italiani) hanno un’età che tradisce la non appartenenza alle generazioni dei nativi digitali. Se, poi, il negozio è al coperto - quindi raffrescato d’estate e riscaldato d’inverno - la visita quotidiana è incentivata e si trasforma in piccolo rito, fatto di conversazioni e situazioni ad elevato tasso di umanità minimalista.

Ci si può fare un’idea di come vive la gente. Magari si ha fretta, ma l’anziana signora la ignora ed elenca all’edicolante ogni malanno con omerica enfasi. Il cane, pure lui anziano, della confidente se ne sta lì bello tranquillo, conoscendo i tempi della narrazione.

Si fa strada lo stupore di tutti i presenti quando l’acquisto tocca vette iperboliche (di questi tempi) quantificabili in tre, quattro, cinque giornali. Il tutto viene consegnato dall’esercente, piegato e ordinato per dimensioni - visto che i formati sono mal assortiti - assumendo aspetto degno della perfetta squadratura di un marmista. Viene offerto anche un sacchetto di plastica, il più delle volte compostabile.

Ogni tanto qualche spicciolo, al momento di pagare, cade e sparisce per disattenzione nei ripiani dov’è esposta la carta stampata o sul pavimento suscitando sorridente eccitazione nei presenti, eccetto il cane. Insomma, si vede di tutto. Infatti, qualche giorno fa, un distinto signore (anziano), habitué, aveva preso con disinvolta sicurezza dal pacco il quotidiano d’affezione quotidiana. Pagandolo, gli si faceva notare che quel giorno il prezzo era maggiorato causa un supplemento. Senza batter ciglio, costatata la sorpresa, rimetteva fulmineamente il giornale al suo posto, prelevando un’altra testata corrispondente al prezzo dei nichelini già contati. Di questi tempi, quaranta centesimi fanno la differenza. L’edicolante non ha nemmeno provato a fare credito. Il compratore a chiederlo.

Giuliano Agnolini
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