di Michele Governatori



PUNTATA 6 (MATTEO)

Nel cortile dell’ateneo è arrivata una trivella a segmenti simile a una di quelle per la prospezione petrolifera. Le aste girano lente ma determinate. Quando una è quasi del tutto sommersa, ne aggiungono un’altra.
Una volta ho detto in aula che ero ammirato da come la tecnologia riesca a far tesoro delle buone idee sporadiche delle persone, che pure in media non sono tanto intelligenti. E di come queste idee vengano assemblate prendendone solo gli aspetti utili. Eppure le varie competenze, i pezzi necessari per fare una cosa riescono a mettersi insieme anche se magari nessuno ha una visione complessiva, no?
“Vero ragazzi?”.


Ma l’aula era rimasta apparentemente fredda, con quella specie di aria rallentata e le occhiatine che non so mai se devo interpretare come una disapprovazione.
Non capiscono che uno che parla in pubblico ha bisogno di un ritorno da chi lo ascolta come chiunque altro. Oppure lo capiscono ma c’è un’altra spiegazione più semplice: sono un po’ stronzi. E poi: perché Massimo Gramellini su La Stampa può scrivere ovvietà con un’aura di intelligenza e a me invece mi guardano così?


“Non c’è il rischio di intercettare qualche circuito? Acquedotti, fogne, altro?”.
“C’è sì” risponde il tipo che sembra il capo della trivellazione. “Certo che c’è. Il casino più grosso sono i primissimi metri. Non ho mai visto una città dove qualcuno sa davvero cosa c’è quando scavi. Ma quando sei sotto di una cinquantina hai risolto anche le palle archeologiche e iniziano altre questioni”.
“Tipo?” chiedo io.
“Mah, falde acquifere, idrocarburi, pietre durissime”.
“Le è mai capitato un incidente?” chiedo un attimo prima che un operaio lo chiami per consultarsi su qualcosa.
“Bucano, prof ?” fa un’allieva alle mie spalle. [...]


PUNTATA 1

PUNTATA 2

PUNTATA 3

PUNTATA 4

PUNTATA 5

©nuovaenergia

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