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PAUSA-ENERGIA
 
Cina, un inevitabile futuro ad alto impatto ambientale Stampa E-mail

di G.B. Zorzoli
da Pechino

Sulla Cina circolano alcuni convincimenti poco fondati, sulla base dei quali le si attribuiscono impropriamente responsabilità per gli attuali squilibri energetici mondiali.
Primo convincimento: la Cina è un forte importatore di fonti di energia. Ebbene, ancora nel 2005 la Cina ha soddisfatto il 94 per cento della propria domanda complessiva con riserve interne. Il carbone, di cui la Cina ha riserve provate pari a 114,5 miliardi di tonnellate, copre circa i due terzi dei consumi energetici e ne vengono importate solo piccole quantità per rifornire le parti più meridionali del Paese, troppe lontane dalle aree di produzione domestica. Fino verso il 2010 anche le importazioni di gas naturale saranno trascurabili. Il ricorso massiccio all'import energetico di cui tanto si parla, riguarda quindi esclusivamente il petrolio, ma attenzione all'uso di certi aggettivi: nel 2005 si è trattato di 3,5 milioni di barili/giorno, circa un quarto dei 13,5 milioni che gli Stati Uniti acquistano nel resto del mondo e solo il 20 per cento in più di un Paese molto meno popoloso come la Germania. [...]

 
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