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Coppi: "Fusione nucleare? Non servono megaprogetti per ottenere risultati importanti" Stampa E-mail

di Marta Sacchi

Professore, come è arrivato a fare il ricercatore?
L'ho sempre desiderato, fin da piccolo. Ho studiato prima a Milano e poi a Pavia, dove ero membro del collegio Ghislieri. Sono lusingato di aver avuto questa fortuna perchè ho beneficiato del supporto di professori che hanno saputo avvicinarmi e appassionarmi alla scienza. Dopo la laurea decisi di andare negli Stati Uniti, prima a Princeton e poi a Stanford.
Successivamente mi hanno offerto un posto di professore al MIT. Ero ancora molto giovane e questa opportunità mi ha dato la libertà di poter proseguire con le mie ricerche, cosa che non avrei mai potuto fare se fossi rimasto in Italia. Pur essendoci all'epoca molto interesse per la ricerca, nel campo della fusione nucleare non esisteva ancora nessun programma vero e proprio.

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