In questi giorni, c’è una notizia sulla bocca di tutti e potrebbe essere interessante per chi ha una bocca con pochi denti, evento abbastanza frequente nelle persone di una certa età. In sostanza, si tratta di fornire gratuitamente a chi ne fosse sprovvisto una protesi odontoiatrica, più nota come dentiera. La parola suscita sempre un certo pudore ma il suo utilizzo può rendere meno dura la vita a chi, per necessità contingenti, si confronta obtorto collo con l’adagio “trovare pane per i propri denti”. Non solo metaforicamente. Tuttavia, il problema esiste e la lingua batterà dove il dente duole. Infatti, si sa che (e lo sanno benissimo i dentisti) la gente ha ridotto le spese odontoiatriche.

Può essere interessante segnalare che, non molto lontano da casa mia, al posto della filiale di una grande banca subentrerà uno studio facente parte di una catena che fornisce prestazioni odontoiatriche. Ovvero, la crisi è fatta di spending review ma offre anche ponti d’oro all’imprenditorialità.

La trovata orale - in fin dei conti la promesse elettorali rientrano in una sorta di stomatologia politica bi/tripartisan - potrebbe (a cascata) generare altre iniziative concorrenziali, al rilancio, che al momento non possiamo prevedere ma sicuramente sgorganti da una fervida fantasia.

Si auspica che a tutti torni un sorriso smagliante in grado di dare mordente alle impegnative prove della vita. D’altronde, i tempi sono cambiati. Un tempo, la promessa di una vita ultraterrena consolava nonostante il Carletto multicrinito pensasse ad effetti oppiacei sulle masse. Adesso, laicamente, all’orizzonte (almeno fino al 25 maggio) si profila una manna sparsa di elargizioni. “Io ti darò di più”, canterebbe la Vanoni. Non s’era mai vista tanta generosità (e tanta disoccupazione). C’è da restare a bocca aperta. Con o senza dentiera.


P.S. Con la protesi sarebbe opportuno fornire gli specifici adesivi (costano dai circa 150 euro ai 200 il chilo e nei supermercati sono esposti in confezioni antitaccheggio)

Giuliano Agnolini
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