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A volte una (apparente?) dimenticanza può essere molto più esaustiva di cento spiegazioni.
L’Italia stava vivendo all’insegna della piena - e per certi versi feroce - campagna elettorale. Il Sole 24 Ore del 12 marzo 1994 decide allora di proporre ai lettori “un questionario che non pretende di esaurire tutti gli aspetti di un programma di governo, con l’obiettivo di comporre un quadro completo e omogeneo delle proposte programmatiche che le forze politiche presenteranno agli elettori”. Tredici i macro-punti identificati per “qualificare un’azione di governo”, ulteriormente suddivisi in oltre 60 domande più di dettaglio. C’era davvero di tutto: dalla cultura alla strategia industriale, dalle politiche fiscali alla riforma del regime pensionistico, dal ruolo potenziale del volontariato alla ricerca scientifica... Tutto! O quasi.


Tra i punti qualificanti del nuovo governo - macro o micro che fossero - brillava proprio l’assenza della politica energetica, di uno straccio di SEN (come la chiameremmo oggi) o di qualunque impegno in qualsiasi modo collegato con kWh, barili e metri cubi di gas. Questa rubrica potrebbe chiudersi così, lasciando cinque colonne e mezzo di bianco a seguire: scelta graficamente poco elegante ma sicuramente di impatto.


In quella dimenticanza c’è infatti molto del passato di 20 anni or sono e ancor più del presente attuale. L’energia evidentemente era considerata un non problema; al massimo uno spunto di cronaca quando le vicende ad essa connesse imboccavano le vie dei tribunali. Considerando i due quotidiani di riferimento - il Sole 24 Ore e il Corriere della Sera - nei due mesi considerati, il disinteresse per la materia, con quel minimo di approfondimento critico che fa la differenza, appare infatti granitico. Un altro esempio? Il 22 marzo il Corriere della Sera presenta una meritevole (almeno nelle intenzioni) iniziativa. Trattasi del Quotidiano di Classe - Supplemento scolastico per il corretto uso delle fonti energetiche. La testata che fu di Via Solferino pubblica quattro pagine bianche tutte da riempire e corredate solo da alcune manchette pubblicitarie. L’invito è rivolto alle scuole affinché i ragazzi, insieme ai loro insegnanti, ai genitori e agli amici possano “trattare l’argomento con articoli, disegni, foto e altro materiale, relativo al tema proposto”. Con tanto di promessa di pubblicazione dei 95 migliori elaborati. C’è anche un impegno formale da parte dei promotori: “Nei prossimi 10 giorni saranno pubblicati articoli interamente dedicati alle risorse energetiche e al loro corretto uso”.


Peccato che nei giorni successivi - se abbiamo sfogliato i quotidiani con insufficiente attenzione chiediamo venia! - l’unico possibile riferimento al tema sia stato una pubblicità di ENEL dal pay off accattivante: La conoscenza è la prima fonte di energia. Di articoli geopolitico- didattico-energetici nessuna traccia evidente; di approfondimenti monotematici men che meno. [...]


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